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  • E’ ORA DI LOTTARE!
    di Marcello Minio - (12 marzo 2015 in Comunicati)

    comunitario unitario 12 marzo 2015




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  • 13 risposte a “E’ ORA DI LOTTARE!”

    1. Gaspare Barraco scrive:

      - Il tentativo di cancellare i diritti quesiti in materia pensionistica sia PER CHI VA E PER CHI RESTA;

      Questa rivendicazione potete esplicitarla? Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.

    2. Gaspare Barraco scrive:

      Se i prepensionamenti non sono appetibili chi aderisce? Chiarire la posizione del personale che con gli anni di servizio totali ( riconosciuto come servizio regionale dalla legge regionale n.11/88) arriva alla data prima del 1986 da equiparare a chi fa parte del personale che inizio alla regione prima del 1986.
      Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.

    3. Gaspare Barraco scrive:

      Un pensionato in esubero costa il 30% di un lavoratore ( stipendio, contributi, consumo luce ecc, edificio ecc).Se i prepensionamenti non sono appetibili chi aderisce? Chiarire la posizione del personale che con gli anni di servizio totali ( riconosciuto come servizio regionale dalla legge regionale n.11/88) arriva alla data prima del 1986 da equiparare a chi fa parte del personale che inizio alla regione prima del 1986.
      Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.

    4. Gaspare Barraco scrive:

      Un pensionato in esubero costa il 30% di un lavoratore ( stipendio, contributi, consumo luce ecc, edificio ecc).Se i prepensionamenti non sono appetibili chi aderisce? Chiarire la posizione del personale che con gli anni di servizio totali ( riconosciuto come servizio regionale dalla leggi regionali n.11/88 e n.53/85) arriva alla data prima del 1986 da equiparare a chi fa parte del personale che inizio alla regione prima del 1986.
      Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.

    5. inkazzatissimo scrive:

      La modifica delle pensioni poco prima del pensionamento è una scorrettezza estrema.
      Chiedo alle vittime di questa vigliaccata di avere la memoria dell’elefante, e di avere la consapevolezza che insieme alle loro famiglie rappresentano una forza elettorale di un certo peso.
      Questi “signori” se ne fregano delle forze sociali e degli scioperi generali, sono sensibili solo ai voti elettorali ed è lì che bisogna aspettarli.
      I sedicenti “onorevoli” che hanno ritagliato per sè pensioni e vitalizi da favola, che con i soldi pubblici hanno fatto di tutto e di più come emerge dalle innumerevoli inchieste penali, oggi vogliono falcidiare il frutto di una vita di lavoro in nome di un allineamento al ribasso, di un risparmio risibile in una regione che butta i soldi a fiumi in mille sperperi che rimangono immutati, ed invece si accanisce con truce populismo sulle pensioni dei propri dipendenti.
      E non sulle pensioni d’oro, che quelle nei fatti vengono strenuamente difese da questi politici , nonostante i proclami contrari.
      Se questa porcata delle pensioni verrà votata non esauriamoci in una indignazione passeggera, ma conserviamo memoria degli avvenimenti, aspettiamo questi “signori” che l’hanno votata sotto l’albero delle prossime elezioni, ed è lì che va usata la democrazia.
      Questi “signori” in qualunque buco di partito o movimento si vadano a nascondere non devono avere un solo voto dai dipendenti regionali e dalle loro famiglie.

    6. Giuseppe DI LEO scrive:

      Ogni Governo nuovo che arriva si sente UN INNOVATORE DI “QUALCOSA”.

    7. Giuseppe DI LEO scrive:

      Ogni Governo nuovo che arriva si sente UN INNOVATORE DI “QUALCOSA”. MA CHE PENSASSE A METTERE I LAVORATORI REGIONALI E LE FAMIGLIE CHE HANNO ALLE SPALLE LA MASSIMA SERENITA’. LA GENTE VUOLE SERENITA’ DI QUESTI TEMPI, I FIGLI CIOE’ LE NUOVE GENERAZIONI NON CREDONO AFFATTO AI GOVERNANTI . BASTA SENTIRLI PARLARE. IL GOVERNO REGIONALE (AVEVA E L’HA GIA’ PERSA) L’OCCASIONE DI FARSI RICORDARE PER UN RILANCIO DELLA SICILIA dopo i Governi precedenti invece siamo all’Oscurantismo della Burocrazia ALTRO CHE INNOVAZIONE con Attacchi continui a Mezzo Media che hanno in Mano. La Gente Legge quei Giornali e guarda quelle TV … MA QUELLA GENTE RAGIONA COME LORO PERCHE’ NON LAVORA ALLA REGIONE … MA E’ CLASSE MEDIA COME NOI. QUINDI LA GUERRA “Fra classi medio piccole” ….

    8. Osservatore scrive:

      Oggi la politica è cinica , non ha rispetto per le forze sociali. Anni fa uno sciopero generale riusciva a far cadere un governo nazionale , oggi i governanti non solo se ne fregano, ma addirittura ti spernacchiano sui social-network.
      Questa classe politico-dirigenziale regionale , è sotto inchiesta della magistratura e della Corte dei Conti , in qualche caso anche condannata, e parla di risanare i conti!
      E come sempre per ripianare gli ammanchi causati dagli enormi sprechi da loro creati e gestiti a vantaggio loro e dei loro amici , vogliono prelevare il denaro dai “piani bassi” della società.
      Questa volta hanno deciso di rapinare le pensioni cambiando le regole non dopo 10 giorni o dopo 10 mesi dall’assunzione, ma dopo oltre 30 anni di lavoro, alla faccia dei famosi diritti acquisiti di cui si riempivano la bocca quando erano utili a difendere i loro interessi .
      Questo scellerato disegno ha solo un ostacolo , il voto dell’ARS, e tutti gli attori comprendono una sola lingua : il voto elettorale.
      I “signori politici” devono avere ben chiaro che le vittime della rapina avranno memoria lunga, e in tutte le elezioni future ricorderanno la carognata subita

    9. Gaspare Barraco scrive:

      Quando uscirà la proposta definitiva sul prepensionamento? Questa cosa resa conveniente per gli ultra sessantenni farà risparmiare a parità tra pensione e stipendio. Un dipendente in esubero costa molto di più di un pensionato. Cav.ing. Gaspare Barraco.Marsala.

    10. tony scrive:

      Oui, je suis “regionale”, je suis “forestale”, je suis “dipendente delle partecipate” e così via http://www.noisicilianiliberi.it/

      Non so se è di interesse giornalistico o no e non me ne importa nulla. Non so se è popolare o no, in questa Sicilia incattivìta dal bisogno. Non me ne importa nulla. Quando vedo i potenti, i privilegiati dalla partitocrazia e dall’usurocrazia, o qualche giornalista compiacente e “a libro paga.” aggredire, linciare, categorie socialmente deboli e indifese, additarle al pubblico ludibrio, come la madre di tutte le sventure, facendo credere a tutti gli altri siciliani, imprenditori, professionisti o disoccupati, che – se non fosse per questi – chissà in quale paese di bengodi ci avrebbero traghettato, allora letteralmente ribolle il sangue. Aggredire i deboli da parte dei forti, forti quanto inetti e parassiti, è qualcosa che di per sé grida vendetta.

      Oggi l’unica politica accattona di cui dovremmo liberarci è quella dei privilegi di politici che non hanno lavorato un’ora in vita loro, e che fanno avanti e indietro da Roma per essere “infeudati” da questo o quel potente. E con loro dei falsi professionisti e dei servili “intellettuali” che affollano le stanze del potere. Guardateli bene. Sono loro gli unici che oggi stanno bene in Sicilia, gli unici che sorridono, sulle spalle di tutti gli altri, ma proprio di tutti: da chi ha la partita IVA a chi è, o vorrebbe essere, lavoratore dipendente, da chi gravita nella sfera del pubblico, a chi nel privato.

      Badiamo bene: contro i privilegi lo siamo tutti, e personalmente credo che, se la Sicilia disponesse delle proprie risorse, dovrebbe progressivamente dotarsi di una PA molto leggera, selezionata esclusivamente con pubblici concorsi, preparata, motivata e, laddove lo merita, anche valorizzata economicamente. Ma qui non c’è in vista alcuna modernizzazione: solo tagli, tagli e ancora tagli all’infinito, fino allo smantellamento totale dei servizi pubblici indivisibili, con conseguenze irresponsabili.

      La Regione è per lo Stato quello che lo Stato greco è per la Trojka. Nelle sue mani nessuno si salverà. Siamo un paese occupato da una potenza straniera con un governo di collaborazionisti. Sono interessati a tutte le nostre risorse, niente di più, niente di meno. Ci sono solo due alternative: accettare, alzando bandiera bianca, come fa l’attuale governo, qualunque richiesta venga dai rapinatori della Penisola, ovvero ribellarsi, ma ribellarsi veramente, pronti a tutte le evenienze.

      Si tenta di fare un bilancio regionale, in queste settimane, mentre tutte le risorse tributarie maturate in Sicilia sono detratte dalla Sicilia e dirottate allo Stato, come abbiamo più volte denunciato. Quadratura del cerchio impossibile. Ma il Commissario Baccei è venuto proprio per questo. Non si tratta di togliere qualche piccolo residuo privilegio del passato, che nessuno vuole difendere, ma di tagliare con l’accetta stipendi e pensioni dei dipendenti regionali, sia di quelli che il loro lavoro lo fanno male, sia di quelli che invece lo fanno più o meno bene, nonostante tutto, cercando di fare andare avanti la baracca, andando dietro a leggi regionali, circolari, delibere di giunta, e decisioni erratiche del presidente di turno, che si contraddicono tutte e si sovrappongono l’una con l’altra. Dipendenti la cui funzione ormai non è più quella di far funzionare la macchina amministrativa ma di fare da capro espiatorio per le insipienze del governo. Si chiudono le Terme di Sciacca con tanto di delega del Presidente della Regione? Dal Governo si alzano voci per rinnegare quella delega e si annunziano ispezioni interne per “inchiummare” il funzionario di turno, o – perché no – il liquidatore. Insomma la politica non è in grado di mantenere un gioiello, una fonte inesauribile di risorse come le Terme di Sciacca, si fanno andare a spasso i lavoratori (assunti clientelarmente? a questo punto “chissenefrega”, fate i concorsi se avete gli attributi), e poi si dice “non sono stato io, ma chi è stato? cerchiamo il colpevole di turno”. In questa Sicilia sotto il doppio tallone della Trojka e dell’Italia, si è bravi solo quando si licenziano le persone, e si va nel penale quando le si assumono. E’ il mondo al contrario. SI chiudono le province; e i dipendenti delle partecipate? Ops, che sbadati! Non ci avevamo pensato, come con gli esodati della Fornero… Tutti a casa. C’est plus facile! O vorreste mantenere questo assurdo, anacronistico, intollerabile, privilegio, chiamato stipendio?

      Cari dipendenti regionali, se fosse per togliere qualche privilegio a qualche funzionario di alto livello che striscia nelle anticamere dei politici, oggi non vi difenderei proprio per niente. Ma il vero fatto è che vogliono decimarvi, licenziarvi, magari a poco a poco, e, per quelli che restano, umiliarvi a vita, trasformarvi in schiavi indifferenziati da 1.200 euro al mese e senza diritto a pensione. Se date loro tempo è lì che arriverete tutti, colpevoli del vostro “parruccone” sicilianismo autonomista. Praticamente vi stanno istigando al Separatismo pensando che siate fatti di mollica di pane e che assorbirete, alla fine, qualunque colpo. Se uniste le forze, voi e tutti i “licenziandi”, sareste invece una massa di dimensioni incalcolabili. Fareste tremare l’Italia e l’Europa…

      Mai, in 70 anni circa di vita repubblicana, si era visto un attacco tanto indiscriminato contro la Sicilia in quanto tale. Ma reagite una volta buona! Voltate PER SEMPRE le spalle a partiti e sindacati italiani. Organizzatevi. La Sicilia ha bisogno di voi, della vostra rabbia, della vostra disperazione.

      E a tutti gli altri una preghiera. Non date retta alla demagogia di questi quattro mantenuti che occupano le stanze del potere e che ogni giorno svendono all’esterno la vostra e la nostra patria.
      Il loro motto, dai tempi degli antichi romani, è “divide et impera”. Il dipendente degli enti locali non applauda al sacco della Regione, delle Province e delle partecipate. Dopo tocca a lui. I Comuni boccheggiano per colpa della stessa mano che ha chiuso il rubinetto della finanza regionale e locale per dirottare tutto a Roma.

      Il dipendente privato e l’imprenditore non festeggino per qualche rancore lontano o vicino che la PA siciliana si è giustamente meritato. Questo giro di vite farà crollare la domanda interna e la sua impresa chiuderà, e i lavoratori, questa volta quelli privati, andranno a spasso più in fretta di quelli pubblici. Se non c’è un’economia pubblica, anche il privato si ferma in un’economia moderna. Statene certi.

      Forse potrebbe gioirne qualche esportatore o operatore turistico? Gli unici che non dipendono dalla domanda interna…Ma, col collasso dei servizi pubblici che questa dannata austerità si porta dietro, anche per lui sarà la fine. Guardiamo al disastro nella gestione dei rifiuti denunciato da poco dall’ex assessore Marino. Ma che turisti dobbiamo attrarre lasciando accumulare la spazzatura, privatizzando e facendo aumentare il costo dell’acqua, chiudendo le linee di trasporto interno?

      Il vero fatto, cari Siciliani, è che oggi, tranne i pochi manutengoli del potere, siamo tutti sulla stessa barca. E se non facciamo capire ORA, SUBITO, che la Sicilia non ci sta, che questi politici siciliani solo d’anagrafe, ministri o sottosegretari che siano, non ci rappresentano affatto, domani non potremo più farlo. Saremo spacciati. Non più “i nostri figli”, come spesso si dice. Ma proprio noi, direttamente, e tutti: compresi i pochi dipendenti dello Stato (scuola, università, giustizia, agenzia entrate) che vedranno quante belle attenzioni dedicherà a loro il governo del “nuovo che avanza”.

      Dobbiamo spezzare gli steccati che ci dividono, cominciare ad essere solidali gli uni con gli altri. Io oggi, nel mio piccolo, lo sono con tutti i dipendenti regionali, provinciali, pararegionali, e paraprovinciali aggrediti. Io oggi mi sento uno di loro. Non so dire o fare altro. Ma è un cambio di cultura che si impone.

      E mi raccomando: tra poco si rinnovano alcuni Comuni importanti. E se la società avesse la forza di toglierli ai partiti per mezzo di vere liste civiche? Forse si comincerebbero a preoccupare, forse li arresteremmo. Chissà che da un’altra Agrigento e da un’altra Enna non cominci la liberazione della Sicilia. Ma c’è chi vuole tentarla questa resistenza?

      P.S. Dopo la vicenda Helg non parlatemi più di antimafia. Quando ne parlano i magistrati della procura mi metto ancora sull’attenti. Quando ne parlano politici, burocrati, e rappresentanti di corporazioni imprenditoriali interessate, perdonatemi, ormai mi giro dall’altro lato.
      Massimo Costa

    11. pro veritate scrive:

      La porcata delle pensioni non ha portato fortuna nè alla Fornero, nè a Monti, nè a Mastropasqua (l’ex direttore dell’INPS).
      Non ne porterà nemmeno a Crocetta e ai suoi sodali.
      Ogni qualvolta i futuri pensionati ritireranno la pensione tagliata da questo “signore” in nome di un risanamento di facciata , che riduce la pensione dei poveracci e nel contempo foraggia con fiumi di denaro gli amici suoi indagati dalla Corte dei Conti e in alcuni casi già condannati, ebbene il pensiero correrà a questo presidente, che sicuramente verrà ricordato tra i peggiori che la Sicilia ha avuto, e questo è sufficiente a valutarlo, considerato il “valore” degli altri.
      La Sicilia è come un’enorme piazza pavimentata, sotto ogni mattonella si nasconde il malaffare, l’appropriazione indebita del denaro pubblico, basta alzarne qualcuna, scelta a caso.
      Per un vero risanamento occorrerebbe la ruspa, ma non ho visto ruspe nelle mani di Crocetta.
      Il “nostro” presidente va all’attacco delle pensioni, ma non di quelle dorate dell’ARS o dei vertici burocratici o dei suoi compari, si scaglia contro la povera gente che da oltre 30 anni lavora onestamente in regione e che, dal confronto con i disperati che popolano questa società, sono additati come dei privilegiati.
      Ma la società è stata portata alla disperazione da questa classe politica & dirigente, che si è riempita le tasche di denaro ed oggi fa leva sul facile populismo per distogliere l’attenzione dalle società partecipate, dalle Camere di commercio, dai costi della politica, dalle gettonopoli dei consigli comunali, dalle spese pazze dei gruppi all’ARS , dagli aeroporti , dai porti, dalle autostrade, ecc.,ecc. , ecc., dove girano sempre gli stessi nomi che insaccano soldi pubblici a palate, altro che pensioni!

    12. Gaspare Barraco scrive:

      L’ importante è che il prepensionamento rimanga nella Finanziaria ( vi sono voci di chiedere di stralciare la norma sul Pubblico impiego dalla Finanziaria). E’ fondamentale smaltire personale con un’ uscita conveniente per l’Amministrazione e per chi lascia il lavoro avendo di già 97 tra età e contributi. Questo fecero nelle Ferrovie dello Stato. Tra chi è nel contingente per inizio del servizio prima nel 1986 deve entrare chi ha un servizio riconosciuto dalle leggi regionali n.11/88 e la n.53 /85, per servizio prestato nella precedente Amministrazione statale. Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.

    13. pro veritate scrive:

      La vigliaccata delle pensioni non ha portato fortuna nè alla Fornero, nè a Monti, nè a Mastropasqua.
      Non ne porterà nemmeno a Crocetta e ai suoi sodali.
      La Sicilia è come un’enorme piazza pavimentata, sotto ogni mattonella si nasconde il malaffare, l’appropriazione indebita del denaro pubblico, basta alzarne qualcuna, scelta a caso, e si scopre la magagna.
      Per un vero risanamento occorrerebbe la ruspa, ma non ho visto ruspe nelle mani di Crocetta.
      Si mantengono Cda super pagati e consulenze milionarie di carrozzoni pubblici, non si interviene sui costi della politica , sulla gettonopoli dei consigli comunali, su affittopoli degli uffici, non si ha una ricetta per riorganizzare le partecipate, gli aeroporti , i porti, le autostrade, ecc.,ecc. , ecc., dove girano sempre gli stessi nomi che insaccano soldi pubblici a palate, altro che pensioni!
      Il “nostro” presidente va all’attacco delle pensioni, ma non di quelle dorate dell’ARS o dei vertici burocratici o dei suoi compari, si scaglia contro le pensioni della povera gente che da oltre 30 anni lavora onestamente in regione e che è additata come privilegiata solo perchè viene confrontata con i molti disperati che popolano questa società.
      Ma la società è stata portata alla disperazione da questa classe politica & dirigente, che si è riempita le tasche di denaro ed oggi fa leva sul facile populismo delle pensioni per distogliere l’attenzione dalle proprie malefatte .
      Ogni qualvolta i futuri pensionati ritireranno la pensione tagliata da questo “signore” in nome di un risanamento di facciata , mentre nel contempo foraggia con fiumi di denaro gli amici suoi indagati dalla Corte dei Conti , ebbene il pensiero correrà a questo presidente, e sicuramente verrà ricordato tra i peggiori che la Sicilia ha avuto, e tanto basta considerato il “valore” degli altri

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