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  • L’assessore Castronovo vuole dimettersi: ecco perché. Nuove porcate di Natale.
    di Marcello Minio - (17 dicembre 2014 in Ultimissime)

    Palermo, 17 dicembre 2014 - Un Governo incapace e inefficiente, pronto soltanto a foraggiare con denaro pubblico i propri yesmen, portaborse e lacchè riducendo la Regione Siciliana all’elemosina, attacca ancora la categoria dei regionali mettendo in giro, ad arte, un disegno di legge talebano non condiviso, quindi, da una parte consistente della maggioranza di governo né dallo stesso assessore Marcella Castronovo che, a quanto pare, vorrebbe rimettere il mandato anche per non esercitare il ruolo di killer, in spregio a ogni più elementare principio del diritto, nei confronti di tutti lavoratori regionali.

    Scarica il comunicato 17 dicembre 2014




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  • 4 risposte a “L’assessore Castronovo vuole dimettersi: ecco perché. Nuove porcate di Natale.”

    1. Angelo scrive:

      penso che la politica sia di proposito cieca e sorda e quel che è peggio incapace. Bisogna avere l’umiltà a questo punto di riconoscere i propri limiti e la mancanza di coraggio. I sacrifici potrebbe essere giusto farli, se li facciamo tutti e in proporzione e con equità. Suona male lo sperpero di risorse con l’abolizione di norme che rappresentano aspetti irrinunciabili quando conosciamo bene i privilegi economici della classe politica e di certa dirigenza. Quel che sia giusto fare la classe politica lo sa bene. Sarebbe quindi opportuno prima di tutto dimezzare le indennità dei parlamentari, il loro numero partendo,parlando di Regione Sicilia, dall’Ars fino ad arrivare al più piccolo Comune . Eliminazione del vitalizio. Eliminazione dei privilegi dell’Ars di gestione e dimezzamento dei costi. Al governo credo che sia meglio che tornino i politici, considerata l’inadeguatezza dei vari assessori esterni. Essere professore universitario o altro non da certo la patente per fare l’assessore regionale . Non abbiamo visto in questi anni un assessore esterno capace di svolgere bene il suo ruolo istituzionale. Torni la politica. Almeno la politica marcia come è, dovrà inevitabilmente dare conto ai siciliani. Mettiamo fine alla consulenza esterna e quindi alla nomina degli esperti amici dei vari assessori di turno. Pensare e dire che la Nelly, come ha detto il presidente della Regione, sia una risorsa per la politica siciliana, fa inevitabilmente pensare che siamo messi proprio male. La risorsa del nulla e dell’improvvisazione e niente di più. Non ci siamo proprio. Le stesse valutazioni si possono fare per lo Stato.Penso che sia giunto il momento di rinunciare alle parole e di scendere in piazza e farci sentire e fare le nostre proposte. Il risanamento lo si fa insieme e chi governa ne deve dare l’esempio. Altrimenti si arriverà alla guerra civile. Chi governa non è il proprietario della Regione Sicilia o dello Stato.

    2. GIOVANNI scrive:

      Crocetta sei proprio un meschino e ignobile tu e tutti i tuoi clienti dell’ARS STRONZI

    3. Angelo bis scrive:

      Caro Angelo sono d’accordo con te che se sacrifici bisogna fare, allora si facciano. Noi ne abbiamo fatto e ne facciamo da anni considerando che ci sono i rinnovi contrattuali giuridico-economici arretrati da anni, per cui tra le categorie di cui hai parlato bisogna escludere i dipendenti regionali del comparto non dirigenziale. Ritengo però assurdo difendere certe privilegi delle politica e della dirigenza regionale che vanno di pari passo:
      La norma di salvaguardia della Dirigenza è quanto più di obsoleto e devastante dal punto di vista economico-amministrativo che danneggia in primo luogo gli stessi dirigenti che non hanno avuto la ventura di essere scelti dal politico di turno e si trovano relegati in fasce economiche più basse per sempre proprio per evitare una danno economico alla Regione.
      I cobas così sensibili al discorso della carriera dovrebbero avere nel proprio DNA il concetto di carriera anche per i dirigenti sfortunati relegati a vita nelle UOB semplici a causa della norma di salvaguardia.
      Un po’ di coraggio sosteniamo L’ABOLIZIONE DELLA NORMA DI SALVAGUARDIA DELLA DIRIGENZA, il Sadirs se ne farà una ragione.

    4. Gianfranco scrive:

      Bè cosa c’è da doversi aspettare di un governo instabile, considerando che c’è la maratona della staffetta nell’assessorato “c’è chi entra, e chi esce” poi Crocetta vuol fare il duro facendo bau bau micio micio con i dipendenti ma perchè non và a lavorare 36 ore alla settimana con sveglia al mattino ore 6:30 fino alle 14:00 e il mercoledì 10 ore tutto il giorno in ufficio, ma lui ha mai lavorato? oppure è come Renzi un foglio di carta in mano non l’ha mai preso!

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