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2 luglio 2013 – Dopo la relazione della Corte dei conti sul giudizio di parifica del rendiconto finanziario del 2012 della Regione, Cobas/Codir e Sadirs vanno all’attacco dei magistrati contabili: “Qualcuno vuole celare le vere voragini economiche della Sicilia, di cui i 16mila dipendenti non hanno responsabilità”. Vai su “rassegna stampa” o clicca nel link sotto e visualizza gli articoli.
COBAS-CODIR Segreteria Generale -90144 Palermo, via Francesco Cilea n. 11 Tel. 091 6824399 – Fax 091 6834432 – email: segreteria.codir@gmail.com – Pec: segreteria.generale@pec.codir.it
ma non ci si può fare meraviglia di quanto costino i magistrati della corte dei conti. basta vedere il contratto del dirigente generale dell’Ufficio legislativo e legale, che essendo esterno alla amministrazione e preso da quei ranghi, non potendo guadagnare meno di quanto guadagnava in magistratura, ha un contratto di circa 50.000 euro in più all’anno dei suoi parigrado interni, più dello stesso segretario generale, che essendo il più alto in grado ha una indennità maggiore di parte variabile del 20% rispetto agli altri. Poi sanno tutti che c’è dell’altro: dai dipendenti distaccati alle auto blu a carico della regione, al costo dei locali sia di uffici che di archivio anch’essi a carico della regione. E forse sta lì, il perchè ogni anno annunciano sfracelli e poi parificano lo stesso. Fanno i populisti, scaricano sui dipendenti regionali tutte le colpe e i vizi, allontanando i propri dalla vista della gente.
la magistratura è un’altra casta insieme a quella politica che considerata la sua efficienza ed imparzialità meriterebbe soltanto di essere mandata a casa. Non voglio aggiungere altro. I magistrati ha da anni che in questa nazione hanno fatto e continuano a fare il bello e cattivo tempo. Mi chiedo dove era la magistratura contabile quando in quegli anni si è fatto scempio del denaro pubblico. Era insieme al potere politico e del male affare impegnata a dissanguare l’Italia. Poi sono semplicemente delle persone come tante altre che hanno vinto un concorso pubblico e che detengono un potere sproporzionato a cui nessuno può opporsi in nome di quella fantomatica tesi prevista nella costituzione chiamata autonomia. ma ci siamo accorti da tempo che in nome della cosidetta autonomia, fa politica cercando sempre di sovvertire la democrazia e quindi la volontà del popolo. E’ necessario che la politica riprenda il suo ruolo costituzionale e ridetermini le norme in merito che appaiono antiquate e superate. Non accada più che si possa passare dall’oggi al domani dalla magistratura alla politica e viceversa. occorrono nuove regole. la politica non si lasci intimidire e riprenda il ruolo che le compete.
Quindi prendersela con noi dipendenti non ha senso quando lo scempio del denaro pubblico sia nella Regione, sia nello Stato e negli altri enti è dovuto alle consulenze e agli incarichi esterni attraverso i quali si è fatto solo clientelismo senza alcun risultato positivo . Cominciamo ad eliminare la consulenza esterna e gli incarichi esterni abrogando le norme che lo consentono. Dove sono andati a finire i tanti propositi di dimezzare i costi della politica?