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ACCORPAMENTO DEL CORPO FORESTALE DELLA REGIONE SICILIANA
APPELLO AL GOVERNO REGIONALE
Palermo, 1 settembre 2016
Secondo quanto riportato da un quotidiano siciliano l’assessore regionale Croce, in merito all’accorpamento anche del Corpo forestale regionale siciliano con l’Arma dei Carabinieri, dopo aver effettuato “… tutti i controlli del caso…”, anche volendolo “… sarebbe stato complicato a livello giuridico…” ed ogni ipotesi di accorpare soltanto il personale specializzato oppure a tirare fuori gli addetti all’antincendio (operai stagionali?) “… non era fattibile”.
Ci sembra veramente incredibile il pressapochismo con cui viene governata e amministrata la Sicilia; la mancanza totale di strategie per questioni come quella, appunto, che riguardano la riorganizzazione del Corpo forestale nonché la tutela e la vigilanza ambientale nella nostra Isola. Così facendo si cade nell’immobilismo senza tenere conto delle novità legislative e la Sicilia continua a perdere colpi.
Ultima novità che lascia indietro la nostra Regione la cosiddetta “Legge Madia” che prevede il coordinamento a livello centrale delle attività di polizia giudiziaria svolte dai Corpi forestali.
Non si sa quali fossero “tutti i controlli del caso” o da chi siano stati svolti, né quali siano le “complicazioni a livello giuridico”, l’unica certezza è che ancora una volta il governo regionale fa un’altra pessima figura trascinando la Sicilia verso il caos di un importantissimo settore.
Forse un coinvolgimento delle OO. SS. sarebbe stato auspicabile, quantomeno sul piano dell’acquisizione delle proposte, mentre nessuna chiarezza proviene dal rimando a una probabile “stipula di protocolli d’intesa” con l’Arma dei Carabinieri.
L’Assessore non spiega quali saranno i compiti che, in Sicilia, svolgerà il Corpo forestale regionale. Se fino a ieri, infatti, svolgeva, ope legis, i compiti che a livello nazionale erano attribuiti al Corpo forestale dello Stato, dal momento che il Corpo forestale dello Stato non ci sarà più, la legislazione regionale dovrà prevedere l’attribuzione di nuovi compiti.
Di fronte all’incertezza chi ne fa le spese è il cittadino e il territorio, ma anche il lavoratore regionale che si troverà tra non molto ad essere colpevolizzato per questo ulteriore sfascio che la politica regionale si accinge a determinare.
Vogliamo allora ricordare l’art. 4 della Costituzione (ancora vigente in Sicilia . . ) :“Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
Se anni fa un cittadino sulla base delle proprie possibilità ha scelto di partecipare ad un concorso pubblico per svolgere, con qualifiche di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza, una funzione sociale in difesa dell’ambiente naturale, ebbene, quel cittadino dovrebbe essere libero di poter scegliere se continuare quella attività.
Pertanto, invitiamo il governo regionale e l’assessore Croce, ad effettuare nuovamente i “controlli del caso”, ricordando che le “complicazioni a livello giuridico” si superano con le Leggi e, siccome le istituzioni, il territorio, i cittadini e i lavoratori contano più dei numeri, si garantisca, per una volta, non la “poltrona” di qualche fedele amministratore ma la libertà di scelta, a chi ancora si ostina a credere nella funzione sociale che svolge, di transitare, perché no, anche nell’Arma dei Carabinieri, sempre che questa voglia accogliere le risorse umane e le professionalità che da decenni si occupano di tutela dell’ambiente in Sicilia.
scarica il volantino e diffondilo da qui
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