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  • Pensioni dei regionali: è scontro tra COBAS/CODIR da una parte e CGIL Fp, UIL Fp dall’altra.
    di Segreteria Generale - (28 marzo 2015 in Ultimissime)

    Palermo 28 marzo 2015 – Ieri, durante un’intervista rilasciata all’emittente televisiva regionale TGS (edizione delle 13,50) dal segretario generale della Cgil, Michele Pagliaro (visionabile un breve stralcio nel post sottostante), il leader del sindacato CGIL in Sicilia ha rivendicato, sul tema delle pensioni dei regionali – oggetto in questi giorni di un serrato confronto tra governo regionale, Aran e sindacati (martedì pomeriggio il prossimo incontro) – che “noi non vogliamo difendere privilegi, noi vogliamo una Regione diversa e abbiamo dato la nostra disponibilità; cito un esempio: dal mio punto di vista, adeguare le pensioni dei regionali a quelle degli statali è una cosa ovvia”.

    Comunicato stampa 28 marzo 2015




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  • 11 risposte a “Pensioni dei regionali: è scontro tra COBAS/CODIR da una parte e CGIL Fp, UIL Fp dall’altra.”

    1. Gaspare Barraco scrive:

      Una cosa Pagliaro non capisce: il prepensionamento serve per togliere l’esubero di personale e pertanto deve essere appetibile a chi ha 97 ( età + servizio) che può restare altri 10 anni in servizio. Cav.ing.Gaspare Barraco. Marsala.

    2. Osservatore scrive:

      Non mi meraviglio. Sono soggetti che se vedono un uomo camminare sulle sue gambe tra una folla di zoppi, lo additano come un privilegiato.
      Non dimentichiamo che è stata tagliata una gamba ai lavoratori con la legge fornero votata da un partito cosiddetto di sinistra (?) che appartiene a quell’area.
      La stessa area che ha tagliato l’altra gamba ai lavoratori con il jobs-act, ma con l’accortezza di applicarlo ai nuovi assunti. Non che questa accortezza renda meno ignobile il provvedimento, ma almeno ne riduce il danno.
      Sono professionisti dell’allineamento al ribasso, della stretta progressiva della cinghia.
      Non si chiedono mai se sia giusta questa inarrestabile compressione delle pensioni per finanziare le partecipate d’oro, le spese pazze della politica, gli enti inutili che non chiudono mai , affittopoli, gettonopoli, le consulenze d’oro, ecc. ecc.. Non si curano se la cinghia degli statali è tanto stretta da soffocarli , a loro interessa solo che venga stretta allo stesso modo per tutti.
      Che dire?
      Il mio stupore non nasce dalle affermazioni di questo Pagliaro, ma dai dipendenti che pagano una tessera a quel sindacato per dare forza ad affermazioni del genere.

    3. LUPARELLO scrive:

      INTANTO APPRENDIAMO CHE IL COBAS-CODIR HA GIA’ RECEPITO, DIGERITO E VUOLE FARE DIGERIRE AI DIPENDENTI CHE VOLESSERO ACCEDERE AL PENSIONAMENTO CON LA NORMATIVA SACCONI, CHE NON AVREBBE MAI PENSATO DI RAPPRESENTARE UN’ANCORA DI SALVATAGGIO PER I PENSIONANDI, LA PENALIZZAZIONE DEL 10% IMPOSTA DA BACCEI SOLO PER DARE UN SEGNALE, CHE COME DALLO STESSO AMMESSO, RAPPRESENTA UNA GOCCIA D’ACQUA NEL MARE MAGNUM DEI RISPARMI DA CONSEGUIRE CON UNA VERA MANOVRA ECONOMICA DI RIGORE CHE VOLESSE VERAMENTE TAGLIARE GLI SPRECHI, LE REGALIE, ECC. ECC. DI CUI VI RISPARMIO IL RIEPILOGO. IL COBAS ACCETTANDO DETTA PENALIZZAZIONE, COSA POTRà ASPETTARSI PER I DIPENDENTI CHE VOLESSERO ANDARE IN PENSIONE DOPO QUESTA FINESTRA DI CUI SI PARLA? HANNO ALLORA RAGIONE QUINDI TUTTI COLORO CHE PENSANO CHE L’OBBIETTIVO DI QUESTO SINDACATO E’ QUELLO DI MANTENERE I PERMESSI ED ANDARE AVANTI CON LA PROPRIA PUTIA. SE E’ COSI’ E’ UN PERCORSO DI POCA LUNGIMIRANZA PERCHè RAPPRESENTA L’INIZIO DELLA FINE DELLA DIFESA DEI LAVORATORI SUL PIANO DEL PENSIONAMENTO, CHE FINIRà PER ALLINEARSI ALLA POSIZIONE DELLA CGIL CHE ADESSO CRITICA.
      P.S. RICORDA AI COBAS CHE QUANTO MENO DOVREBBE CHIEDERE DI SPOSTARE LA FINESTRA AL 31/12/2021 PERCHè UN’INTERA CATEGORIA DI DIPENDENTI CHE HA UNA ANZIANITà A PARTIRE DEL 1981 POTRà RAGGIUNGERE I 40 ANNI DI CONTRIBUZIONE NEL 2021.

    4. Angelo scrive:

      Ormai da tempo accade che chi parla di privilegi e chiede di toglierli è sempre un privilegiato. Ognuno pur essendo consapevole di essere un privilegiato lo ignora. Mi sarei stato zitto se avesse parlato un disoccupato o un giovane che spera in un lavoro a parlare di privilegi. Una finanziaria dove non c’è un comma che preveda una riduzione dei costi della politica e delle istituzioni centrali della regione sicilia, non è una finanziaria seria. Risulta iniqua e la parte politica che la propone non da un segnale di cambiamento. Dire da ora in poi se l’equiparazione ai dipendenti dello Stato sia giusta,lo si può accettare. La retroattività diventa inaccettabile specialmente in materia pensionistica. Occorre trovare un compromesso sulle modalità di prepensionamento. La penalità del 10% suona come una punizione considerato che non siamo noi dipendenti a chiedere di andare in pensione,ma è la regione che vuole farlo. Non so se sia legittima questa penalità. Se lo è, non possiamo fare altro che chiederne una riduzione al 5 o 6% non oltre . Chi resta fuori da questa finestra non può avere negati i diritti acquisiti. La rottura tra i sindacati alla fine è l’obiettivo del governo e ritengo che ci stia riuscendo. A onor del vero, tranne per i cobas, noi regionali siamo da sempre stati visti dalla cisl ,Cgil e Uil , una categoria di dipendenti privilegiati e quindi indifendibili. Non a caso il 70% dei dipendenti regionali sono scritti ai cobas. I cobas hanno un modo diverso di gestire le questioni, appaiono meno legati alla politica e meno succubi della stessa e di conseguenza sono chiaramente a difesa del dipendente non accettando compromessi con la politica. I cobas sono sicuramente più liberi ed essere liberi gli da la facoltà di parlare e di agire senza problemi e in difesa di chi lavora

    5. Francesco scrive:

      Sono un iscritto e voglio sperare che si tratti di una svista la posizione che emerge dal comunicato dei Cobas che danno per accettabile una penalizzazione del 10% che non si capisce tra l’altro se venga fatta anche sulla quota contributiva versata dal dipendente. Invito i Cobas a cambiare detta posizione perché dopo questo primo passo indietro l’altro sarà quello di accettare la proposta Baccei sul prossimo sistema pensionistico alla scadenza di questa finestra temporale comprese norme sulla reversibilità ecc. ecc., che nemmeno la politica vuole accettare. Vediamo quale sarà caro Angelo la difesa di chi lavora da parte di questo sindacato a cui al momento diamo il nostro contributo mensile.

    6. rino scrive:

      Nel comunicato Cobas del 28/3/2015, oltre i litigi di bottega con la CGIL e la UIL, viene evidenziata l’offerta per l’accordo che si cercherà di raggiungere all’ARAN.
      Il Cobas offre di non opporsi a un pizzo del 10% per tutta la vita a carico dei dipendenti che usciranno con la pre-fornero ; il contraccambio di Crocetta non si dice, e allora proviamo ad indovinare: concessioni in tema di permessi sindacali, aspettative, salario accessorio non decurtato, clausola di salvaguardia, riduzione postazioni dirigenziali fittizie, ecc.
      Incredibile la frase :” il governo regionale può mandare in pensione 4 mila dipendenti, laddove gli stessi decidano di perdere volontariamente il 10% della retribuzione pensionistica, ma che ogni altra forzatura incostituzionale costringerebbe il Cobas/Codir a scatenare nuovamente la lotta sindacale.”
      Ossia il pizzo del 10% è una forzatura incostituzionale, ma al Cobas sta bene perchè i destinatari della “legnata” possono schivarla.
      Altre forzature non sarebbero invece tollerate.
      In realtà il pizzo del 10% è solo il primo gradino , alla finanziaria dell’anno prossimo inventeranno altri argomenti per giustificare il secondo passo: il completo allineamento con gli statali; l’importante è che l’amministrazione contraccambi sul fronte dei permessi e quant’altro.
      La regione ha un esubero di dipendenti dei quali si deve disfare per risparmiare; stato ed enti locali in caso di esubero hanno applicato la pre-fornero punto e basta, invece qui si sono inventati il pizzo del 10% e il Cobas è pure d’accordo per motivi non dichiarati ma che possiamo immaginare.
      Le peggiori previsioni di scambio si stanno avverando.

    7. Gaspare Barraco scrive:

      Leggendo http://www.livesicilia.it mi viene questo commento: allora è vero che tutto questo sulla Finanziaria e sul Bilancio ha il fine di “far fuori” Crocetta?Baccei presenta all’Ars la Finanziaria e non la firma, mah! Cosa succederà? Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.

    8. Osservatore scrive:

      Il Cobas critica la CGIL ma si comporta in maniera identica. Questo Pagliaro della CGIL fa il tifo per la legge fornero e la vorrebbe estesa a tutto il mondo; il Cobas fa lo stesso, infatti considera corretto addebitare una penale a vita del 10% a chi dovesse uscire senza l’applicazione della fornero.
      La legge- forneo è entrata nel DNA di tante vittime che sono diventate più realiste del re, ma dai sindacati ci si aspetterebbe un contrasto deciso a questa norma vile (ricordate il pianto della madre?) e invece si assiste a una totale sintonia con la legge , tanto da imporre un pizzo perpetuo ai lavoratori che le dovessero sfuggire.
      Nello stato e negli enti locali con problemi di esubero il pizzo non è stato applicato, nella regione lo si introduce non per motivi di bilancio( una goccia nel mare), ma come prezzo per la mancata “tagliata delle gambe”. Il Cobas come la CGIL, se tra una folla di azzoppati dalla fornero vede uno che cammina sulle sue gambe , lo addita come privilegiato e corre ad azzopparlo con un pizzo del 10% vita natural durante.
      Il sindacato è diventato il severo guardiano dell’applicazione di massa della legge fornero!
      Il mondo gira al contrario: Salvini, Landini (in qualità di persona intelligente, non come sindacalista) vanno all’attacco della legge fornero e invece il sindacato la difende.
      Con questo modo di pensare è solo questione di tempo (c’è una finanziaria ogni anno), ma alla fine tutti i lavoratori saranno spianati sul fondo del barile con paghe e pensioni da fame , affinchè non manchino le risorse per la festa perpetua dei Crocetta e dei Faraone di turno con tutto il circo Barnum che gira intorno.

    9. Gaspare Barraco scrive:

      Tutte queste rivendicazioni possono avere successo riducendo il numero di dipendenti con una legge sul prepensionamento di successo, pertanto, conveniente al datore di lavoro e al lavoratore. Vedi anni fa l’ iniziativa delle Ferrovie dello Stato sul prepensionamento per gli esuberi. Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.

    10. salvatore scrive:

      Ai responsabili SINDACALI. Lo stillicidio di chi (ha 63 anni, e oltre 33 di anzianità),vorrebbe
      andare in pensione, deve cessare,trovate un accordo dignitoso,
      è smettetela di giocare con la vita delle persone.

    11. Maurizio scrive:

      Criticate il pensiero di Pagliaro……ascoltatemi…….passatevi una mano per la coscienza. A buon inteditor poche parole!!!

    Rispondi a Maurizio



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