in parole povere un incontro sterile che non ha prodotto nulla.
la mia paura è quella di veder l’aran prendere tempo per non sortire alcunchè. nel frattenpo avranno approvato la finanziaria e l’avranno portata a roma esibendola come si faceva con le teste del nemico. a quel punto lo sciopero servirà a smuovere qualcosa?
Speriamo che il prossimo incontro sulla previdenza /pensionamenti serva a qualcosa perché sarebbe ingiusto mandare un paio di migliaia di colleghi in quiescenza con una pensione e una buonuscita/TRF ridotta di una certa percentuale ed abbandonare tutti gli altri a una forte repressione di quelle che erano le prerogative di vita con il sistema vigente fino ad oggi. Non dimentichiamo che la Regione ha già legiferato in materia. Una proposta potrebbe essere di una graduale fuori uscita di tutti i dipendenti interessati (con un progressivo adeguamento al sistema statale).
Scrivete: “fuoriuscita di una parte del personale”. Per aversi al fuoriuscita deve farsi una norma che sia conveniente per i lavoratori. Ancora la norma deve scriversi in maniera chiara. Il prepensionamento può avere successo o essere un flop, se vi sono assegni ridotti. Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.
a rischio di ripetersi. se vogliono imperniare una proposta di pensionamento richiamando in causa la ex legge sacconi, questa deve essere applicata in toto. nella stessa sono previste finestre in uscita fino al 31 dicembre 2021 e questo deve essere il termine ultimo per potervi accedere e senza penalità.
Concordo pienamente con Rosario. Finora stiamo facendo il gioco del duo Baccei-Crocetta, ovvero rinviare fino all’ultimo, con la finanziaria però sbandierata come già pronta e servita. Trovo poi ridicolo far credere che in un paio di sedute, con le feste di Pasqua in mezzo, l’ARAN possa trattare tutti in una volta argomenti epocali, dai prepensionamenti alla riclassificazsione, che richiederebbero un paio di anni di studio e trattative. Prende corpo a questo punto la convinzione che in extremis, dopo il + classico dei tira e molla, il Governatore concederà un contentino su cose marginali, tipo permessi sindacali e permessi retribuiti, mentre sulle cose sostanziali, ovvero lo scippo delle pensioni di chi resta, calerà d’improvviso un silenzio assordante. Concordo inoltre con Pippo: i prepensionamenti devono riguardare tutti i dipendenti con una progressione di penalità logica e sostenibile lasciando a ciascuno ampia facoltà di andarsene o rimanere in servizio in funzione delle singole aspettative personali. Costringere gli ultrasessantenni ad andarsene tutti con la stessa penalizzazione(da 60 a 66 anni) e stangare quelli sotto i 60 con lo scippo di pensione e buonuscita, ovvero di salario differenziato , è qualcosa che rasenta, per essere proprio eleganti, la logica elementare del gratta e vinci: o vinci o perdi.
A quel tavolo si giocano diverse partite. Da una parte c’è la difesa delle pensioni dalla rapina di un Crocetta nei panni di una novella fornero; dall’altra parte c’è la difesa delle postazioni dirigenziali finte , della clausola di salvaguardia per i dirigenti e di qualche favoritismo nei confronti dei vertici sindacali.
Si aggiungono poi elementi di contorno come la mobilità , la malattia, la riclassificazione del personale(ma a costo zero).
Non mancano le furbate come quella che Live-Sicilia in un articolo ha definito “norma salva-Monterosso”, ma del resto le leggi non le scrivono i politici ma i dirigenti , e con l’occasione …..
Non mancheranno le tentazioni di accordi sottobanco per favorire i pochi che hanno possibilità di manovra a scapito dei tanti , spesso poco informati, ma sarebbe un gioco azzardato perchè le pensioni sono un argomento molto delicato ed inoltre c’è la sensazione che questa volta il comportamento del sindacato sarà attentamente valutato.
Il vero problema del pensionamento è l’intenzione del governo nascosta o palese che sia, di toccare frontalmente o nascostamente tra commi e articoli che richiamano leggi precedenti i diritti acquisiti. Bisogna saperci leggere tra le righe di questo disegno di legge approvato dalla Giunta, dove si nascondono bordate e incursioni che si materializzano in rapine.Occorre trattare per evitare di essere fregati e far capire alla classe politica o meglio casta che la restrizione deve coinvolgere prima loro con i loro lauti stipendi e sconcertanti privilegi e poi noi lavoratori. Diventa inaccettabile se analizziamo gli sprechi di denaro attuati dal governo e dall’assemblea regionale, pagare la loro inettitudine e incapacità di amministrare. Non c’è un comma in questa finanziaria che li tocchi direttamente o indirettamente. Non hanno capito che spetta a loro, cominciando dal presidente della regione dare l’esempio per dare un segnale di cambiamento. Diventa non solo politicamente sbagliato ma soprattutto moralmente sbagliato agire come una volta si comportava il padrone feudale verso i suoi sudditi, tartassandoli e facendoli morire di fame,mentre lui, il padrone, trascorreva la sua vita tra banchetti e donnine e giullari di corte. Ma da una classe politica scadente anche moralmente non possiamo aspettarci nulla di buono anche se il presidente continua sbandierare ai quattro venti la sua bandiere di antimafia e anti legalità. Non basta sbandierare ci vogliono comportamenti coerenti. Non vedo nessuna coerenza nei fatti.
Una cosa Pagliaro non capisce: il prepensionamento serve per togliere l’esubero di personale e pertanto deve essere appetibile a chi ha 97 ( età + servizio) che può restare altri 10 anni in servizio. Gaspare Barraco. Marsala.
Leggendo http://www.livesicilia.it mi viene questo commento: allora è vero che tutto questo sulla Finanziaria e sul Bilancio ha il fine di “far fuori” Crocetta?Baccei presenta all’Ars la Finanziaria e non la firma, mah! Cosa succederà? Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.
Il Cobas critica la CGIL ma si comporta in maniera identica. Questo Pagliaro della CGIL fa il tifo per la fornero e la vorrebbe estesa a tutto il mondo; il Cobas fa lo stesso, infatti considera corretto addebitare una penale a vita del 10% a chi dovesse uscire senza l’applicazione della fornero.
La legge- forneo è entrata nel DNA di tante vittime che sono diventate più realiste del re, ma dai sindacati ci si aspetterebbe un contrasto deciso a questa norma vile (ricordate il pianto della madre?) e invece si assiste a una totale sintonia con la legge , tanto da imporre un pizzo perpetuo ai lavoratori che le dovessero sfuggire.
Nello stato e negli enti locali con problemi di esubero il pizzo non è stato applicato, nella regione lo si introduce non per motivi di bilancio( una goccia nel mare), ma come prezzo per la mancata “tagliata delle gambe”. Il Cobas come la CGIL, se tra una folla di azzoppati dalla fornero vede uno che cammina sulle sue gambe , lo addita come privilegiato e corre ad azzopparlo con un pizzo del 10% vita natural durante.
Il sindacato è diventato il severo guardiano dell’applicazione di massa della legge fornero!
Il mondo gira al contrario: Salvini, Landini (in qualità di persona intelligente, non come sindacalista) vanno all’attacco della legge fornero e invece il sindacato la difende.
Con questo modo di pensare è solo questione di tempo (c’è una finanziaria ogni anno), ma alla fine tutti i lavoratori saranno spianati sul fondo del barile con paghe e pensioni da fame , affinchè non manchino le risorse per la festa perpetua dei Crocetta e dei Faraone di turno con tutto il circo Barnum che gira intorno.
in parole povere un incontro sterile che non ha prodotto nulla.
la mia paura è quella di veder l’aran prendere tempo per non sortire alcunchè. nel frattenpo avranno approvato la finanziaria e l’avranno portata a roma esibendola come si faceva con le teste del nemico. a quel punto lo sciopero servirà a smuovere qualcosa?
Speriamo che il prossimo incontro sulla previdenza /pensionamenti serva a qualcosa perché sarebbe ingiusto mandare un paio di migliaia di colleghi in quiescenza con una pensione e una buonuscita/TRF ridotta di una certa percentuale ed abbandonare tutti gli altri a una forte repressione di quelle che erano le prerogative di vita con il sistema vigente fino ad oggi. Non dimentichiamo che la Regione ha già legiferato in materia. Una proposta potrebbe essere di una graduale fuori uscita di tutti i dipendenti interessati (con un progressivo adeguamento al sistema statale).
Scrivete: “fuoriuscita di una parte del personale”. Per aversi al fuoriuscita deve farsi una norma che sia conveniente per i lavoratori. Ancora la norma deve scriversi in maniera chiara. Il prepensionamento può avere successo o essere un flop, se vi sono assegni ridotti. Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.
a rischio di ripetersi. se vogliono imperniare una proposta di pensionamento richiamando in causa la ex legge sacconi, questa deve essere applicata in toto. nella stessa sono previste finestre in uscita fino al 31 dicembre 2021 e questo deve essere il termine ultimo per potervi accedere e senza penalità.
Concordo pienamente con Rosario. Finora stiamo facendo il gioco del duo Baccei-Crocetta, ovvero rinviare fino all’ultimo, con la finanziaria però sbandierata come già pronta e servita. Trovo poi ridicolo far credere che in un paio di sedute, con le feste di Pasqua in mezzo, l’ARAN possa trattare tutti in una volta argomenti epocali, dai prepensionamenti alla riclassificazsione, che richiederebbero un paio di anni di studio e trattative. Prende corpo a questo punto la convinzione che in extremis, dopo il + classico dei tira e molla, il Governatore concederà un contentino su cose marginali, tipo permessi sindacali e permessi retribuiti, mentre sulle cose sostanziali, ovvero lo scippo delle pensioni di chi resta, calerà d’improvviso un silenzio assordante. Concordo inoltre con Pippo: i prepensionamenti devono riguardare tutti i dipendenti con una progressione di penalità logica e sostenibile lasciando a ciascuno ampia facoltà di andarsene o rimanere in servizio in funzione delle singole aspettative personali. Costringere gli ultrasessantenni ad andarsene tutti con la stessa penalizzazione(da 60 a 66 anni) e stangare quelli sotto i 60 con lo scippo di pensione e buonuscita, ovvero di salario differenziato , è qualcosa che rasenta, per essere proprio eleganti, la logica elementare del gratta e vinci: o vinci o perdi.
A quel tavolo si giocano diverse partite. Da una parte c’è la difesa delle pensioni dalla rapina di un Crocetta nei panni di una novella fornero; dall’altra parte c’è la difesa delle postazioni dirigenziali finte , della clausola di salvaguardia per i dirigenti e di qualche favoritismo nei confronti dei vertici sindacali.
Si aggiungono poi elementi di contorno come la mobilità , la malattia, la riclassificazione del personale(ma a costo zero).
Non mancano le furbate come quella che Live-Sicilia in un articolo ha definito “norma salva-Monterosso”, ma del resto le leggi non le scrivono i politici ma i dirigenti , e con l’occasione …..
Non mancheranno le tentazioni di accordi sottobanco per favorire i pochi che hanno possibilità di manovra a scapito dei tanti , spesso poco informati, ma sarebbe un gioco azzardato perchè le pensioni sono un argomento molto delicato ed inoltre c’è la sensazione che questa volta il comportamento del sindacato sarà attentamente valutato.
Il vero problema del pensionamento è l’intenzione del governo nascosta o palese che sia, di toccare frontalmente o nascostamente tra commi e articoli che richiamano leggi precedenti i diritti acquisiti. Bisogna saperci leggere tra le righe di questo disegno di legge approvato dalla Giunta, dove si nascondono bordate e incursioni che si materializzano in rapine.Occorre trattare per evitare di essere fregati e far capire alla classe politica o meglio casta che la restrizione deve coinvolgere prima loro con i loro lauti stipendi e sconcertanti privilegi e poi noi lavoratori. Diventa inaccettabile se analizziamo gli sprechi di denaro attuati dal governo e dall’assemblea regionale, pagare la loro inettitudine e incapacità di amministrare. Non c’è un comma in questa finanziaria che li tocchi direttamente o indirettamente. Non hanno capito che spetta a loro, cominciando dal presidente della regione dare l’esempio per dare un segnale di cambiamento. Diventa non solo politicamente sbagliato ma soprattutto moralmente sbagliato agire come una volta si comportava il padrone feudale verso i suoi sudditi, tartassandoli e facendoli morire di fame,mentre lui, il padrone, trascorreva la sua vita tra banchetti e donnine e giullari di corte. Ma da una classe politica scadente anche moralmente non possiamo aspettarci nulla di buono anche se il presidente continua sbandierare ai quattro venti la sua bandiere di antimafia e anti legalità. Non basta sbandierare ci vogliono comportamenti coerenti. Non vedo nessuna coerenza nei fatti.
anti illegalità
Una cosa Pagliaro non capisce: il prepensionamento serve per togliere l’esubero di personale e pertanto deve essere appetibile a chi ha 97 ( età + servizio) che può restare altri 10 anni in servizio. Gaspare Barraco. Marsala.
Leggendo http://www.livesicilia.it mi viene questo commento: allora è vero che tutto questo sulla Finanziaria e sul Bilancio ha il fine di “far fuori” Crocetta?Baccei presenta all’Ars la Finanziaria e non la firma, mah! Cosa succederà? Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.
Il Cobas critica la CGIL ma si comporta in maniera identica. Questo Pagliaro della CGIL fa il tifo per la fornero e la vorrebbe estesa a tutto il mondo; il Cobas fa lo stesso, infatti considera corretto addebitare una penale a vita del 10% a chi dovesse uscire senza l’applicazione della fornero.
La legge- forneo è entrata nel DNA di tante vittime che sono diventate più realiste del re, ma dai sindacati ci si aspetterebbe un contrasto deciso a questa norma vile (ricordate il pianto della madre?) e invece si assiste a una totale sintonia con la legge , tanto da imporre un pizzo perpetuo ai lavoratori che le dovessero sfuggire.
Nello stato e negli enti locali con problemi di esubero il pizzo non è stato applicato, nella regione lo si introduce non per motivi di bilancio( una goccia nel mare), ma come prezzo per la mancata “tagliata delle gambe”. Il Cobas come la CGIL, se tra una folla di azzoppati dalla fornero vede uno che cammina sulle sue gambe , lo addita come privilegiato e corre ad azzopparlo con un pizzo del 10% vita natural durante.
Il sindacato è diventato il severo guardiano dell’applicazione di massa della legge fornero!
Il mondo gira al contrario: Salvini, Landini (in qualità di persona intelligente, non come sindacalista) vanno all’attacco della legge fornero e invece il sindacato la difende.
Con questo modo di pensare è solo questione di tempo (c’è una finanziaria ogni anno), ma alla fine tutti i lavoratori saranno spianati sul fondo del barile con paghe e pensioni da fame , affinchè non manchino le risorse per la festa perpetua dei Crocetta e dei Faraone di turno con tutto il circo Barnum che gira intorno.