La riforma Fornero è stata una carognata storica e Crocetta vuole fare il bis.
Qui vogliono cambiare le regole del gioco poco prima della fine della partita e addirittura spacciano questa operazione come un privilegio , introducendo per compensazione le penalizzazioni!
Al momento dell’assunzione, questa amministrazione ridicola ha assegnato a ciascun dipendente un trattamento pensionistico e dopo decine di anni, ad un passo dalla pensione, si rimangia “la promessa”.
Ma dei famosi diritti acquisiti non parla più nessuno?
Sarà che i loro amici li hanno già pensionati con la 104 per richiamarli il giorno dopo a fare gli assessori , i direttori, gli amministratori , ecc. e quindi possono iniziare con la macelleria sociale.
Ma da questa porcata quanto pensano di ricavare?
Fosse l’ultimo forellino di una nave perfetta si potrebbe tentare di farsene una ragione, ma qui stiamo parlando di una nave ridotta ad un colabrodo, anche da questo governo che spreca le risorse a destra e a manca, e poi le corna guarda un po’ dove si vanno ad impigliare , giusto nel forellino delle pensioni!
Invece per decidere se il vitalizio ai condannati debba essere corrisposto o meno si aprono dibattiti tra i presidenti di camera e senato, si acquisiscono pareri di costituzionalisti emeriti, ecc.,ecc., questo Baccei non lo sa?
Mandano questi “forestieri” con aria professionale perchè ci devono convincere che queste operazioni sono indispensabili per far quadrare i conti, per evitare il disastro.
E’ una menzogna, non c’è nulla di obbligatorio è solo una scelta. La solita scelta di far pagare il conto ai più deboli mentre il Governo, con tutto il cerchio magico degli amici, pasteggia a caviale e champagne.
Il risparmio che intendono ricavare da questa carognata ,lo possono ottenere riducendo uno qualsiasi dei moltissimi sprechi che sono sotto gli occhi di tutti.
Con legge regionale n.21 del 1986: al personale in servizio a questa data si applica la legge n.2 del 1962. Per il personale assunto alla Regione nel 1989 ma con servizio statale precedente riconosciuto a tutti gli effetti come servizio regionale con legge regionale n.11 del 1988 e con legge regionale n.53 del 1985, con data inizio attività precedente al 1986, non si applica la legge n.2 del 1962. E’ un’anomalia da chiarire in questa Finanziaria, che si deve approvare ad aprile 2015. Evitare i ricorsi. Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.
I problemi nascono quando non si applicano le leggi e non si può derogare alle leggi in nome del risparmio. Quindi il governo regionale non ha altra scelta se non quella di applicare la legge e non quella di eluderla o di applicarla secondo convenienza. La legge vale per tutti e tutti hanno l’obbligo di rispettarla. La retroattività per abrogare o per dare un diritto stabilito per legge non può essere applicabile lo sanno pure i bambini. Il governo prima di proporre l’abrogazione retroattiva o l’applicazione di un sistema con effetti retroattivi, chieda consiglio o parere ai suo uffici quello legale e legislativo. Così operando si apre un contenzioso che porterà sicuramente la regione ad essere condannata e a pagare i danni con tutti gli interessi. Constato che siamo governati da persone molto scadenti non solo come capacità ma anche dal punto di vista morale. Un governo che non è capace di fare provvedimenti legittimi è meglio che vada a casa. E’ meglio che la politica entri a governare e quindi che gli assessori siano i deputati, almeno questi li abbiamo scelti noi. La Sicilia non ha bisogno di questi esperti venuti da lontano e che si sono rivelati degli incapaci. I sacrifici o li facciamo tutti compresa la casta politica e dei burocrati altrimenti nessuno è disposto a farli. Mi chiedo se la retroattività per ridurre le indennità dei deputati sia stata mai applicata.
Questa volta non posso che apprezzare l’azione del sindacato. Un’azione tempestiva, ferma, decisa e propositiva. La finanziaria proposta dal sindacato è migliore, più convincente e più concreta di quella proposta dal governo e dall’assessore venuto da Roma. Questa è la dimostrazione che non c’è mai stata la volontà di fare ciò che è giusto fare. Il sindacato ha dimostrato di essere più capace del governo e di conoscere bene le problematiche della regione sicilia proponendo
soluzioni possibili e concrete.
La riforma Fornero è stata una carognata storica e Crocetta vuole fare il bis.
Qui vogliono cambiare le regole del gioco poco prima della fine della partita e addirittura spacciano questa operazione come un privilegio , introducendo per compensazione le penalizzazioni!
Al momento dell’assunzione, questa amministrazione ridicola ha assegnato a ciascun dipendente un trattamento pensionistico e dopo decine di anni, ad un passo dalla pensione, si rimangia “la promessa”.
Ma dei famosi diritti acquisiti non parla più nessuno?
Sarà che i loro amici li hanno già pensionati con la 104 per richiamarli il giorno dopo a fare gli assessori , i direttori, gli amministratori , ecc. e quindi possono iniziare con la macelleria sociale.
Ma da questa porcata quanto pensano di ricavare?
Fosse l’ultimo forellino di una nave perfetta si potrebbe tentare di farsene una ragione, ma qui stiamo parlando di una nave ridotta ad un colabrodo, anche da questo governo che spreca le risorse a destra e a manca, e poi le corna guarda un po’ dove si vanno ad impigliare , giusto nel forellino delle pensioni!
Invece per decidere se il vitalizio ai condannati debba essere corrisposto o meno si aprono dibattiti tra i presidenti di camera e senato, si acquisiscono pareri di costituzionalisti emeriti, ecc.,ecc., questo Baccei non lo sa?
Mandano questi “forestieri” con aria professionale perchè ci devono convincere che queste operazioni sono indispensabili per far quadrare i conti, per evitare il disastro.
E’ una menzogna, non c’è nulla di obbligatorio è solo una scelta. La solita scelta di far pagare il conto ai più deboli mentre il Governo, con tutto il cerchio magico degli amici, pasteggia a caviale e champagne.
Il risparmio che intendono ricavare da questa carognata ,lo possono ottenere riducendo uno qualsiasi dei moltissimi sprechi che sono sotto gli occhi di tutti.
Con legge regionale n.21 del 1986: al personale in servizio a questa data si applica la legge n.2 del 1962. Per il personale assunto alla Regione nel 1989 ma con servizio statale precedente riconosciuto a tutti gli effetti come servizio regionale con legge regionale n.11 del 1988 e con legge regionale n.53 del 1985, con data inizio attività precedente al 1986, non si applica la legge n.2 del 1962. E’ un’anomalia da chiarire in questa Finanziaria, che si deve approvare ad aprile 2015. Evitare i ricorsi. Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.
I problemi nascono quando non si applicano le leggi e non si può derogare alle leggi in nome del risparmio. Quindi il governo regionale non ha altra scelta se non quella di applicare la legge e non quella di eluderla o di applicarla secondo convenienza. La legge vale per tutti e tutti hanno l’obbligo di rispettarla. La retroattività per abrogare o per dare un diritto stabilito per legge non può essere applicabile lo sanno pure i bambini. Il governo prima di proporre l’abrogazione retroattiva o l’applicazione di un sistema con effetti retroattivi, chieda consiglio o parere ai suo uffici quello legale e legislativo. Così operando si apre un contenzioso che porterà sicuramente la regione ad essere condannata e a pagare i danni con tutti gli interessi. Constato che siamo governati da persone molto scadenti non solo come capacità ma anche dal punto di vista morale. Un governo che non è capace di fare provvedimenti legittimi è meglio che vada a casa. E’ meglio che la politica entri a governare e quindi che gli assessori siano i deputati, almeno questi li abbiamo scelti noi. La Sicilia non ha bisogno di questi esperti venuti da lontano e che si sono rivelati degli incapaci. I sacrifici o li facciamo tutti compresa la casta politica e dei burocrati altrimenti nessuno è disposto a farli. Mi chiedo se la retroattività per ridurre le indennità dei deputati sia stata mai applicata.
Questa volta non posso che apprezzare l’azione del sindacato. Un’azione tempestiva, ferma, decisa e propositiva. La finanziaria proposta dal sindacato è migliore, più convincente e più concreta di quella proposta dal governo e dall’assessore venuto da Roma. Questa è la dimostrazione che non c’è mai stata la volontà di fare ciò che è giusto fare. Il sindacato ha dimostrato di essere più capace del governo e di conoscere bene le problematiche della regione sicilia proponendo
soluzioni possibili e concrete.