Autore Topic: Lettera all'Assessore Chinnici  (Letto 4871 volte)

massimo.enea

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Lettera all'Assessore Chinnici
« il: Luglio 25, 2012, 06:21:46 pm »
Gent.ma Dott.ssa Chinnici,
grazie per la lettera di commiato rivolta ai dipendenti del Suo Assessorato, gesto più che apprezzabile ma forse l’unico nel corso della Sua breve esperienza politica.
             A dire il vero, di cose importanti ne ha fatte diverse ma la valenza sembra da cartellino rosso: fra tutte, la condivisione di responsabilità politiche con un Presidente sospettato di connivenza col malaffare organizzato.
            Così ho pensato che dare le dimissioni da Assessore era la conseguenza  più naturale di chi vuol prendere le distanze da situazioni equivoche, in attesa di chiarezza. 
            La stessa chiarezza che avrebbe richiesto la motivazione di abolire i privilegi “isolani” della legge 104 per tutti i dipendenti, non prima però di aver permesso che a beneficiarne fosse il Suo capo di gabinetto.
           “La legge è uguale per tutti ma non la sua applicazione”, ha detto un insigne avvocato del foro milanese; massima immediatamente recepita dal Suo staff di giuristi nella sua accezione più estensiva.
         Se la memoria non m’inganna erano giorni in cui Ella presiedeva un convegno su trasparenza e legalità nella Pubblica Amministrazione. Posso dire  che c’ero anch’io.
           Ho creduto, allora, a dimissioni maturate a convention conclusa, quale gesto riparatore di un brutto incidente di percorso.
           In poco più di tre anni di guida politica il personale dipendente ha aspettato, con una pazienza che solo i siciliani riescono ad avere, la chiusura delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro, ma la contropartita è stata soltanto una serie infinita di rinvii degni di uno stagionato Carlo Alberto (proprio lui, il re “Tentenna”), con forze sindacali, come il Cobas-Codir, di traverso a chiedere la luna ignorando l’indispensabilità di consulenti esterni e nuovi dirigenti con contratti a sei cifre, provocando la più che sacrosanta reprimenda sul rigore nei conti pubblici da parte del Presidente inquisito.
            Anche in questo caso ho pensato che le Sue dimissioni altro significato non avessero se non quello di rendere pubblico il dissenso nei confronti di una politica regionale a due facce. Presto mi sarei accorto di avere preso un colossale abbaglio.
              Durante il suo mandato l’Amministrazione regionale ha continuato a fare un uso arlecchino del denaro pubblico promettendo da un lato (riduzione dei costi della politica, del numero delle province, degli Ato, dei novanta deputati) ciò che consapevolmente non avrebbe mantenuto dall’altro.
              Mi faccia capire, Dott.ssa Chinnici, Lei che prende decisioni vincolanti per il personale tutto, precari compresi, sottopagati e male utilizzati: com’è possibile che i deputati dell’Ars, assenti dall’aula per la quasi totalità del mandato, votino una legge che combatta l’assenteismo dei dipendenti o che preveda il blocco dei loro stipendi?
             O ancora, di fronte a fabbriche chiuse, a negozi vuoti con migliaia di commessi a spasso, di fronte a giovani dal futuro negato, non ne vogliono proprio sapere (loro, i deputati) di dimezzarsi la più che lauta diaria per dare un esempio concreto di serietà di intenti?
            Dott.ssa Chinnici, pensavo che tutto questo bastava e avanzava per una decisione più che ponderata: non avendo saputo incidere nella vita politica della Regione, prendo atto del fallimento e rimetto il mandato.
            E nel momento in cui ero pronto a rivedere le mie posizioni preconcette sulla classe dirigente, apprendo online che lascia la Sicilia non per Canossa ma alla volta di Roma, con in tasca il conferimento dell’incarico di responsabile del Dipartimento giustizia minorile presso il Ministero di Giustizia. Insomma una promozione, secondo la lungimirante scelta del Guardasigilli Paola Severino (evidentemente a corto di notizie dal di quà della sponda di Cariddi), “per dare un fondamentale contributo di professionalità e competenza acquisite in anni di intenso lavoro”.
           Beh, se è questo il frutto raccolto, Le formulo i più sinceri auguri di un proficuo lavoro, ma mi permetta una riflessione accademica, credo utile al Suo nuovo incarico: la devianza minorile non potrà mai essere recuperata fintanto che gli adulti non saranno in grado di dare il buon esempio.
                con deferenza,
                                                                               Massimo Enea

Mariot

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Re:Lettera all'Assessore Chinnici
« Risposta #1 il: Luglio 25, 2012, 07:53:11 pm »
Povera Chinnici, perché, invece di mortificarla così, non pensi alla sua famiglia che si dovrà separare. La moglie a Roma e il marito in Sicilia a raccattare consulenze di poche centinaia di migliaia di euro. Povera Chinnici, a quale sacrificio è andata incontro!!!

ziorottame

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Re:Lettera all'Assessore Chinnici
« Risposta #2 il: Luglio 26, 2012, 11:36:55 pm »
Se tutti i poverini dovevano accettare posti cosi....
ma non vi preoccupate, un giorno tutto questo sarà solo un brutto ricordo, e la sicilia brillerà di luce propria  :'(
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