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  • Rapina al museo di Selinunte: a rischio anche la sicurezza dei lavoratori.
    di Marcello Minio - (31 luglio 2013 in Ultimissime)

    Palermo, 31 luglio 2013 <<La notte tra domenica 28 luglio e lunedì 29 luglio 2013 – secondo informazioni assunte tra i lavoratori – alcuni malviventi  hanno compiuto una rapina a mano armata contro i dipendenti regionali in servizio presso il Parco Archeologico di Selinunte: i lavoratori sono stati costretti a consegnare l’incasso del giorno oltre agli effetti personali>>.

    comunicato stampa 31 luglio 2013




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  • 7 risposte a “Rapina al museo di Selinunte: a rischio anche la sicurezza dei lavoratori.”

    1. Romeo scrive:

      Sembra che l’incasso della giornata, custodito in cassaforte, fosse di 4000 euro: se è vero, il Parco archeologico di Selinunte dovrebbe quindi poter venire considerato un sito remunerativo, almeno nella stagione turistica estiva.
      E allora, come mai non è dotato di un sistema di videosorveglianza adeguato e funzionante? Perchè il denaro era in cassaforte e non preso in carico invece da un portavalori e custodito altrove? Che ci stanno a fare due soli custodi di notte in un parco immenso e, per giunta, nello stesso locale dove c’è la cassaforte? Ma che razza di custodia è?

    2. giuseppe scrive:

      il personale nei siti di un certo interesse dovrebbe essere aumentato, ci sono siti dove è collocato tanto personale e altri invece … bene!fate in sindacati ogni tanto…

    3. GIORGIO scrive:

      ….e scrivetolo una volta per tutte,i dipendendi regionali che citate nel vostro articolo sono gli agenti tenci custodi e guardie nottura con qualifica di agenti di P.S. ( oggi Istruttori Direttivi) che la regione tramite pubblico concorso ha assunto per la tutela del patrimonio archeologioco.Vi ricordo che essendo agenti di P.S. sono autorizzati a portare la pistola in servizio,(art.73,3° comma,del regolamento per l’esuzione del testo unico di P.S.approvato con R.D. 6.5.1940 n. 635)aspetto spesso sottovalutato da ns. dirigenti. Invece di professionalizzarli nel loro specifico servizio d’istuto,sono stati appiattiti nelle loro mansioni in quel calderone dei profili professionali, dove tutti svolgono la stessa mansione, ma non con le stesse responsabilità dei diretti interessati.

      • gigi scrive:

        Purtroppo la figura dell’ Agente tecnico custode e g.n. negli anni è stata svuotata del ruolo, di importanza e servizi. Certi incarrichi e certe mansioni li che poteva svolgere solo ed esclusivamente questa figura professionale ora li può svolgere chiunque. Forse interessava a qualcuno arrivare a questo punto.

      • gigi scrive:

        Dimenticavo, in questa opera di demansionamento c’è stato lo zampino dei sindacati!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    4. Pino scrive:

      Condivido pienamente il pensiero di Giorgio. Probabilmente si è sempre sottovalutato il ruolo di grande responsabilità che svolgono gli ex agenti tecnici custodi, ritenendoli ingiustamente dei semplici “piantoni”. L’episodio di Selinunte conferma che vi sono rischi altissimi nel corso del servizio e non solo notturno e che occorre dare maggiore autorità alla categoria di vigilanza e custodia.

    5. Romeo scrive:

      ….sempre che ci sia qualcuno, tra gli ex agenti tecnici custodi, oggi istruttori direttivi però con “indennità speciale”, disposto ad assumersi l’autorità e, quindi, la responsabilità di tornare alla categoria di vigilanza e custodia.

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