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Palermo 13 aprile 2017 – Con il DDS 813 del 17 marzo 2017 a firma del dirigente del servizio e del direttore del Fondo Pensioni, si dispone arbitrariamente e in spregio alla vigente normativa che si provvederà al pagamento dell’anticipazione per spese sanitarie solo dietro presentazione delle fatture, cosa non prevista dal sopra citato regolamento e confermato anche da un parere dell’Ufficio Legislativo e Legale. Il CobasCodir ha dato mandato ai propri legali di tutelare gli interessi ed il rispetto delle procedure a favore di tutti i dipendenti regionali.
COBAS-CODIR Segreteria Generale -90144 Palermo, via Francesco Cilea n. 11 Tel. 091 6824399 – Fax 091 6834432 – email: segreteria.codir@gmail.com – Pec: segreteria.generale@pec.codir.it
Al fondo pensioni non manca la fantasia nello scrivere circolari che servono solo a coprire e nascondere la verità più importante: noi stiamo chiedendo l’anticipo del TFR per spese sanitarie (visto che gli impiegati regionali più giovani sono ormai oltre i 55 anni di età) o per l’acquisto della prima casa. Stiamo chiedendo (a norma di legge) una parte dei NOSTRI SOLDI già versati! Dove sono finiti i nostri soldi? Dove sono stati dirottati? Perchè le graduatorie sono ferme al 2014 e dobbiamo aspettare tra i 2, 3 anni (bene che vada) per avere quanto dovuto per legge? Abbiamo anticipato di tasca propria spese enormi contando su un DIRITTO che viene calpestato… contando sui NOSTRI soldi che hanno dirottato non si sa dove!!!
E’ uno SCHIFO!!!
Ciao Piero condivido pienamente il tuo ragionamento e le tue argomentazioni. Tra l’altro ritengo sconcertante attendere due anni per avere ciò che è dovuto. So che l’INPS corrisponde le anticipazioni nel giro di qualche mese. I ritardi della Regione e del Fondo Pensioni sono congenite, voglio semplicemente dire che è stato sempre così. Ritengo che non si giustificano e inficiano gli obiettivi del regolamento. Se si chiede, si chiede per necessità e quindi l’erogazione dovrebbe avvenire in tempi ragionevoli. Se si chiede l’anticipazione dell’acquisto della casa ovviamente non si può attendere due anni e direi nemmeno due mesi. Operare con questi tempi snatura la natura di ente previdenziale e assistenziale del Fondo Pensioni. Del resto sono a conoscenza che nemmeno nel caso dell’erogazione della buonuscita vengono rispettati i tempi previsti dalla legge. Non credo che si tratti di mancanza di soldi, ma solo di una cronica lentezza sicuramente voluta e ben orchestrata. Poi allafine si mortifica il povero dipendente o pensionato che si trova ad elemosinare i propri soldi. Ognuno di noi trovandosi a sbattere con questa realtà dovrebbe agire legalmente per danni materiali e morali.