Autore Topic: rinnovo contratto  (Letto 12936 volte)

rosario surrusca

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rinnovo contratto
« il: Settembre 25, 2015, 05:27:02 pm »
24/ giugno la corte costituzionale ci dà ragione. anticostituzionale il blocco dei contratti. siamo arrivati ad ottobre ma del rinnovo del contratto ancora non si parla.
qualcuno si sente appagato nell'apprendere la notizia di incostituzionabilità?
ma al sindacato non interessa spingere affinchè ci venga riconosciuto il giusto?
dobbiamo aspettare che cada la manna dal cielo per gridare al miracolo?
personalmente non me ne frega un c....... della propaganda sindacale voglio vedere i fatti ed i fatti sono questi:
mi mancano i soldi dello sciopero che ho fatto (al contrario dei tanti ) e mi mancano ancora di più i soldi dei rinnovi contrattuali.
TUTTO IL RESTO E' NOIA!!!!! al diavolo le lettere di diffida o le notiziole delle auto blu.

alessandro

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #1 il: Settembre 28, 2015, 08:46:54 am »
caro rosario concordo con te in tutto i sindacati sono impegnati in tutt'altre faccende e noi...........  aspettiamo non c'e' premura con calma i rinnovi ma che fa scherzi?

rosario

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #2 il: Ottobre 15, 2015, 01:53:07 pm »
premetto che se potessi tornare indietro rifarei l'ultimo sciopero. ma sentite un pò cosa  affermava Marcello il 16/03/15 per invogliare i dipendenti a scioperare:       
"Non siate titubanti, facciamo sentire forte la nostra voce. Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso! Rispondete questo a chi vuole solo una scusa per non perdere una giornata di lavoro che va vista come investimento per il proprio futuro."
sull'affermazione "chi non lotta ha già perso" pienamente d'accordo, per il resto ho qualche dubbio

numa

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #3 il: Ottobre 16, 2015, 06:32:53 am »
non siate impazienti, si aspetta che i prepensionamenti si concludano almeno fino al 31.12.2016, così l'aumento sarà più corposo. hai capito ora....... 8)

attilio

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #4 il: Ottobre 28, 2015, 06:49:18 am »
Meglio aspettare fino al 2020 così ci vorrà il sacco per trasportare tutti i soldi che ci daranno.
Forse non si è capito che nell'ultimi quindici anni , quando i soldini giravano, la casta politico-dirigenziale, con l’apporto decisivo dei sindacati, ha riempito le tasche dei dirigenti di 3^ fascia a spese del comparto, inventando 2500 (duemilacinquecento!!!) postazioni dirigenziali super pagate ( CUD 70-100.000 euro l’anno, lasciando il comparto a 25-35.000)
Oggi, che soldi non ne girano, dovete dirgli grazie se vi tengono fermi.
Soldi freschi per gli stipendi non ce ne saranno per decenni in Sicilia, l'unica possibilità è redistribuire quelli esistenti. Ossia riunire i contratti di comparto e dirigenza di 3^ fascia e ridistribuire il monte salari per un ritorno alle origini, ossia  tra un ex 7° livello  ed un ex 8° ci deve essere una differenza retributiva  del 20-30% , come prima dei contratti  truffa dei primi anni 2000, non del 100-150% come hanno permesso i sindacati, togliendo risorse  al comparto per fare gli stipendi d’oro ai cosiddetti “dirigenti” di 3^ fascia.
Fuori da questa ipotesi sono tutte chiacchiere per tenere buona la plebe, che poi è lo scopo che hanno i sindacati.

Nemo

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #5 il: Novembre 04, 2015, 05:36:47 pm »
Alcune cifre di massima, valori medi, senza voler fare i farmacisti.
Retribuzioni annue complessive
                             Anno 2000      oggi   variazione                                          
Ex 5° livello  oggi collaboratore      25.000   27.000    +  8  %
Ex 7° livello oggi funzionario direttivo   30.000   32.000    +  7  %
Ex 8° livello oggi dirigente di 3^ fascia   35.000   75.000 + 114   %

Questa vergogna è stata permessa da questi sindacati pagati con i soldi del comparto non dirigenziale, soldi  usati per arricchire gli ex 8° livello a spese di tutti gli altri che sono rimasti sostanzialmente fermi.
Soldi nuovi per rimediare a questa vergogna non ce ne sono e non ce ne saranno neanche tra 10 anni, l’unico rimedio è riunire i fondi disponibili  con la 3^ fascia e redistribuire in modo meno discriminatorio , vigilando che i sindacati non continuino a fare i ruffiani(ci sono tutte le premesse , dopo 15 anni sono abituatissimi)

Carlo Coseca

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #6 il: Novembre 07, 2015, 10:54:05 pm »
Salve. Non è mia abitudine commentare i post, tanto meno esprimere giudizi che possono risultare affrettati. Pur condividendo la delusione, lo sgomento, il malessere, il malumore, la stizza, la rabbia, la protesta e l'incazzatura degli intervenuti, tuttavia ritengo che alcune precisazioni vadano fatte perchè non credo che la generalizzazione ed i luoghi comuni aiutino ad affrontare e risolvere i problemi; anzi, le cattive interpretazioni e gli ingrati commenti e giudizi rappresentano il supporto agli articoli delinquenziali scritti da alcuni pseudo giornalisti, in particolare del Giornale di Sicilia, che per le inesattezze e per le omissioni volute a danno dei dipendenti regionali, sono meritevoli di attenzione dell'autorità giudiziaria, senza che gli stessi si possano appellare al segreto professionale che, nell'occasione, è sfruttato a piacimento ed in palese malafede.oltre che in spregio al rispetto del codice deontologico.
Andando con ordine, l'intervento di apertura di Rosario chiama in causa i sindacati, in merito al mancato rinnovo contrattuale; poi, Alessandro insinua che tutti i sindacati abbiano ben altri interessi non meglio identificati e comunque non espressamente indicati, diversi dal tutelare i dipendenti regionali; addirittura Numa fa del sarcasmo a buon mercato (tanto è gratis!); Attilio e Nemo, infine, a mio modesto parere, non hanno le idee ben chiare sulle questioni contrattuali, addirittura con un paragone economico, ante 2000, impossibile da fare, oltre che per questioni di svalutazione monetaria che certamente non riguarda soltanto i dipendenti regionali, anche per avere rapportato le "vecchie" qualifiche omettendo di dire che nel frattempo la riclassificazione del personale da un lato certamente equipara l'ex 5° livello all'attuale collaboratore professionale, così come l'ex 7° livello all'attuale funzionario direttivo, ma d'altra parte comunque ha "concesso" un avanzamento di carriera verticale a tutto il personale dipendente, principio sicuramente, in talune circostanze, discutibilissimo, ma che non può essere oggetto di alcun paragone con il passato. Semmai, i paragono vanno fatti con la perdita del valore d'acquisto negli ultimi 15 anni, e questo è certamente imputabile alla politica nazionale.
Il mancato rinnovo contrattuale, scaduto ormai da un decennio, è imputabile ai parlamenti di turno che hanno organizzato la persecuzione del regionale, quale baluardo del consenso elettorale, confidando e spronando una certa carta stampata da galera. Vero è che alcuni sindacati, in particolare i confederali, probabilmente hanno passivamente accettato tale condotta omissiva barattandola con qualche cortesia personale, mantenendo l'assoluto imbarazzante silenzio per avere garantito il finanziamento pubblico sindacale ed il finanziamento dei corsi di formazione professionale con euro a tanti zeri; tuttavia, non si può generalizzare ed accomunare il Cobas, e qualche altro sindacato, a quelle logiche consociative che trovano riscontro ai tavoli contrattuali nel rapporto confidenziale fra rappresentante della segreteria regionale di comparto del sindacato (in genere, confederale) e dirigente generale. E' vero, mancando il risultato del rinnovo contrattuale, tutto il resto sono chiacchiere! Ma chiedo, cosa avrebbero dovuto e potuto fare i sindacati? Insomma, quali sarebbero gli argomenti per "convincere" l'Amministrazione ad accettare le giuste rivendicazioni salariali e giuridiche in favore dei dipendenti regionali? Cosa avrebbero omesso di fare i sindacati, in generale, favorendo la condotta amministrativa spregiudicata, e che nega gli irrinunciabili diritti dei lavoratori???? Io vedo che i governatori di turno e loro accoliti di questi ultimi 15 anni, hanno sempre più, progressivamente, agito unilateralmente, hanno soppiantato i diritti acquisiti, non convocano più le parti sociali ed agiscono irresponsabilmente, legiferano in materia di "personale" annullando le "conquiste" sindacali maturate nel corso degli anni, anche col versamento di sangue; è palese che la "minaccia" sindacale non impensierisce il potere che, all'occasione, sfrutta l'arma dell'opinione pubblica, notoriamente avversa e crudele nemica dei dipendenti regionali (purtroppo, non sempre a torto). Se alcuni sindacati non si fanno garanti della tutela dei diritti dei lavoratori, è il minimo abbandonarli al loro destino; del resto, non è un caso se OO.SS. storiche, che un tempo "dominavano la scena", oggi sono fortemente ridimensionate. Tuttavia, pur nella consapevolezza dei "limiti" operativi, bisogna sostenere quei sindacati che, al contrario, operano nell'interesse esclusivo dei lavoratori. Già, il Cobas si barcamena fra lettere di diffida e denunce, fra volantini e comunicati stampa...insomma cose "inutili" parrebbe, e non i fatti da tutti auspicati. Gli altri sindacati, quasi tutti, se ne guardano bene dal fare la "guerra" alle istituzioni; ciononostante, ai colleghi non basta! Servono i risultati, e questi non sono stati raggiunti! Ma, se le rivendicazioni salariali e giuridiche manifestate e pretese nel rispetto della norma,  non solo sono state disattese, ma non sono nemmeno state prese in considerazione dalla parte datoriale, a vostro avviso quale sarebbe il passo sindacale da fare, e che non sarebbe stato fatto???? mi piacerebbe saperlo! Gli strumenti di "lotta" sindacale sono tanti: l'ultimo, quello oltre il quale si rischia di commettere reato, è l'esercizio del diritto di sciopero, nei limiti e nelle forme di legge consentito. Ebbene, nell'ultimo sciopero, come tra l'altro in quei pochi scioperi proclamati negli ultimi 15 anni (eccezion fatta per quello proclamato nel 2001 dal Cobas che ha portato, fatto storico, oltre 6.000 persone in piazza), ci siamo i soliti quattro gatti: ogni collega è amante dell'enunciato "armiamoci e partite!!!". Ridicole presenze, a fronte della delicatezza e dell'importanza delle rivendicazioni. In verità, mi risulta che anche qualche sindacalista (credo dell'UGL) abbia condotto allo scioperi i propri iscritti, mentre costui, amante del "buon sindacato" era "regolarmente" in permesso sindacale. Comunque, non si possono pretendere "risultati", non si possono pretendere rinnovi contrattuali, esercitando anche il diritto/ricatto della disdetta dalla O.S. per il mancato raggiungimento dell'obiettivo, seduti dietro una scrivania in attesa che "altri" compiano il "miracolo"; non si possono abbandonare i propri riferimenti sindacali al proprio destino proprio il giorno del "giudizio" per non fare sgarbo al proprio dirigente che "ricambia" affettuosamente con incarichi a gogo.
E' necessario riappropriarsi del proprio ruolo per evitare una ulteriore caduta libera verso confini che annullano del tutto il lavoratore: se un sindacato agisce per interessi diversi deve essere sanzionato con la disdetta; al contrario, va premiato il sindacato che ha a cuore la sorte del lavoratore, e non può e non deve essere accomunato agli altri, quanto meno per non indebolire ulteriormente e definitivamente la propria posizione. E' proprio per garantire i lavoratori che il Cobas, tra l'altro in modo sempre più incalzante ed aggressivo, attacca le Istituzioni che agiscono in malafede: l'isolamento di taluni altri sindacati e delle Istituzioni sta nelle cose, il comportamento dei propri iscritti che "attaccano", invece di supportare, è inaccettabile. La critica è un'altra cosa: ben venga! Serve a "crescere", e ad eliminare gli errori. Affermare che intorno al Cobas ci siano altri interessi (almeno questo si insinua) non posso accettarlo: sarei curioso di conoscere fatti concreti in merito, per essere, in tal caso, prontissimo alle dimissioni, con seguito di tutti quelli che non tarderei ad informare della condotta antisindacale...ma leggo soltanto gravi illazioni...


Oggi, in mattinata, sono stato al FORUM: c'erano tanti lavoratori, dipendenti degli esercizi commerciali ubicati all'interno, in sciopero. Rivendicavano un trattamento più "umano" con orari meno oppressivi, condizioni di lavoro meno stressanti, ed il rinnovo contrattuale, scaduto (appena) nel 2013. Lo sciopero è stato assai sentito, e si sono sprecati i commenti al veleno di tanti colleghi regionali, perchè in questa circostanza i sindacati sarebbero stati molto più efficienti che non nel comparto della regione Siciliana. Faccio sommessamente notare che gli stipendi di questi lavoratori non sono erogati con puntualità; che difficilmente superano i mille euro al mese; che i contratti di lavoro prevedono almeno 40 ore settimanali e non 36; che non hanno alcun emolumento accessorio; che fanno turnazioni umilianti fino a tarda sera, sabati domeniche e festivi ( e non 07,30-14,00); e senza che nessuno si offenda, e senza volere mortificare l'impegno di ogni dipendente regionale, non si dimentichi che in questi posti si "trotta", pena il licenziamento, e che a fine turno, ben che vada si trovano le forze per tornare a casa. Ritengo, pertanto, che chi ha fatto il paragone, nelle migliore delle ipotesi non sa di cosa si sta parlando, ribadisco, senza nulla togliere all'impegno, alla professionalità alle capacità ed al duro lavoro di ogni singolo dipendente regionale (o quasi).

A scanso di equivoci e per soffocare ogni tentativo di inutile polemica e provocazione (alla quale non intendo replicare), non sono un sindacalista, ma credo fermamente nel sindacato, e soprattutto nel suo ruolo, pur ammettendo che alcuni sindacati marciano al contrario. Se non restituiamo la giusta dignità non tanto alle persone fisiche che lo rappresentano, ma proprio alla Organizzazione, credo che sia impossibile sperare che le sorti del lavoratore, improvvisamente, e per volontà dell'ente datoriale, possa mutare in meglio. L'adesione al sindacato è un supporto fondamentale ai fini della rappresentatività: i suggerimenti, i consigli, le proposte, i contributi rappresenterebbero un grande elemento innovativo, fondametali per un'inversione di tendenza; la critica è utile e serve a correggere gli errori; gli attacchi frontali, specie se ingiustificati ed infondati contribuiscono alla "morte" del sindacato, e quindi dei lavoratori...perchè è bene ricordarlo, anche se banale, il sindacato siamo tutti noi: continuare a ragionar come se da un lato ci stanno i lavoratori e dell'altro il sindacato, è come ritenere che il sindacato sia una ulteriore controparte oltre il datore di lavoro...e io non ci credo...e io non voglio crederci!!!     

Nemo

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #7 il: Novembre 11, 2015, 08:57:45 am »
In verità dall’intervento nessuno potrebbe supporre che Carlo sia un sindacalista, è più probabile che sia un dirigente di 3^ fascia o uno dei tanti Belli Addormentati nel Bosco .Comunque  non ha importanza, qui si confrontano le opinioni non le persone.
L'estrema sintesi dei numeri contenuti nella tabella (che purtroppo ha perso l'incolonnamento) lascia increduli, quei pochi numeri valgono più di mille parole e rappresentano un faro nel buio.
A chi da fastidio quella luce è difficile controbattere, perchè la matematica non è un’opinione e non si può truccare.
Allora l'unico modo che rimane per contrastarla è creare fumo per confondere le idee e cercare di spostare l’attenzione su altre  cose.
Inflazione, riclassificazione, ecc., ecc., sono solo argomenti fumosi per fare confusione, la sostanza è sotto gli occhi di tutti e non ci vuole la lente d'ingrandimento per vederla: negli ultimi quindi anni i sindacati hanno firmato contratti che hanno tenuto fermi i livelli fino al 7°(oggi funzionari direttivi) ed hanno più che raddoppiato il CUD dell'8° livello (oggi dirigenti di 3^ fascia).
Una scelta vergognosa per i sindacati ed imbarazzante per gli ex 8° livello, che non trovano argomenti validi per difendere l'indifendibile.
E con 2 aggravanti:
1)un’operazione truffa: i quattrini per riempire le tasche a 2000 “dirigenti” di 3^ fascia appena inventati dalla LR 10/2000 non sono piovuti dal cielo, sono stati sottratti al comparto attraverso i contratti concordati con i sindacati, che infatti negli ultimi 15 anni hanno tenuto  fermo il comparto per trasferire le risorse a un esercito di ex 8° livello.
2)una presa per i fondelli: i sindacati per zittire qualche iscritto più avveduto che sentiva puzza di bruciato, invitavano il comparto ad applaudire per i maxi aumenti dei dirigenti di 3^ fascia, perchè avrebbero tirato la volata anche al comparto.
  A che punto è questa corsa lo potete vedere dalla tabella : 7%, 8%, 114%, significa che il comparto dopo il via ha fatto solo qualche passo  mentre i dirigenti di 3^ fascia hanno già completato un giro ( il raddoppio del CUD) ed hanno sorpassato per la 2^ volta il comparto!!!
Ora parlare di contratto tanto per fare bla..bla... bla.. non ha senso, il contratto deve avere un obiettivo e qui l’obiettivo prioritario è ridurre l’enorme squilibrio esistente tra il comparto e i dirigenti di 3^fascia.
Ma siccome per molti anni nuove risorse per i dipendenti pubblici non ce ne saranno, l'unica possibilità è riunire le risorse del comparto e della dirigenza di 3^ fascia e  redistribuirle in modo meno squilibrato.
La differenza di CUD tra un istruttore ed un funzionario direttivo è poco meno del 20% , mentre tra un funzionario direttivo ed un dirigente di 3^ fascia supera il 130% !!!!.  Ma vi pare possibile?
Invece di parlare di stupidaggini chiedete ai sindacati di ridurre questi squilibri, ne sentirete delle belle.

Carlo Coseca

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #8 il: Novembre 12, 2015, 08:22:49 pm »
Bene hai detto, qui si confrontano le opinioni, non le persone, pertanto mi astengo da considerazioni in merito alla illogica deduzione sulla mia posizione lavorativa; comunque, per soddisfare la tua curiosità, sono un dipendente di ruolo, vincitore del concorso, bandito nel 1985, per operatore archivista, quindi, oggi, Istruttore direttivo di categoria C8.
Nel mio intervento, che ho riletto, non vi è alcuna traccia a tutela della classe dirigente, nè tanto meno, alcun riferimento al "rapporto" fra una categoria e l'altra, che ha determinato un incredibile allargamento della forbice. Non ho mai sostenuto il contrario, e condivido pienamente la tua considerazione in merito, che hai fatto soltanto in risposta al mio intervento; non mi pare, del resto, che nei tuoi precedenti post vi sia alcun riferimento.
Credimi, non mi affascina e non mi interessa la polemica, ma ribadisco che mettere tutto nel medesimo calderone potrà anche far male a tutti i sindacati, ma fa peggio a tutti i lavoratori, ed io respingo la logica del "muoia sansone con tutti i filistei". La separazione dei contratti, è appena il caso di ricordare, è stata voluta da Crisafulli e dai confederali, il Cobas manco esisteva ancora; poi, è bene ricordare che, il Cobas ha potuto cominciare a partecipare ai tavoli della Dirigenza soltanto nel 2009, perchè prima non era firmatario di contratto, poi non aveva la rappresentatività, infine quando l'aveva raggiunta l'Amministrazione si prendeva qualche annetto di tempo per certificarla! Non possiamo, quindi, mettere tutti i sindacati sullo stesso piano, ma quand'anche, se pur qualche sindacalista da strapazzo ancora si pattia qualche cortesia, mi spieghi cosa avrebbero dovuto e potuto fare i sindacati? Mi spigo meglio: come si rivendica la giusta pretesa di una distanza fra i comparti, più congrua? Il credo nello strumento sindacale: senza occuparmi degli altri sindacati, è possibile fare una verifica a ritroso per vedere copiosi volantini che trattano l'argomento, nonchè ripetute manifestazioni ai tavoli contrattuali. Credo che altro non sia possibile, almeno fra le azioni lecite e legittime. Probabilmente, nel responsabilizzare, genericamente, il "sindacato", qualunque esso sia, ed a prescindere dalla correttezza operativa di chi lo rappresenta, si dimentica che il medesimo sindacato non ha "poteri", non decide nulla, e men che meno non stabilisce alcunchè, non ha nemmeno poteri consultivi, tanto è vero che l'Amministrazione, pur avendo l'obbligo della convocazione dei sindacati rappresentativi dei comparti, alla fine "decide" unilateralmente, anche il parere contrario di parte o di tutti i sindacati. E la storia degli ultimi anni, addirittura, ci evidenzia che tutto ciò che era materia di confronto sindacale, è stato bypassato a colpi di norme parlamentari ad hoc.
Mi sorprende, pertanto, l'invito a chiedere ai sindacati di ridurre gli squilibri (questa è la tua affermazione), nella diffusa consapevolezza che non rientra fra i poteri di un sindacato (magari, lo fosse!!!); se non si prende coscienza che il "sindacato" è unica controparte del datore di lavoro e organo a tutela del lavoratore (condivido, comunque, che sovente taluni sindacati in talune circostanze sono quanto meno assenti), si finisce per fare confusione, esprimere gravi inesattezze che possono anche apparire strumentali e di parte, e che comunque fanno male ai lavoratori.

Nemo

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #9 il: Novembre 14, 2015, 08:24:15 pm »
Come previsto, basta accennare alla riduzione degli squilibri tra comparto e dirigenza di 3^ fascia e subito se ne sentono di bellissime: “Perbacco, mi stupisce che si chieda al sindacato una riduzione degli squilibri tra comparto e dirigenza, non è tra i suoi poteri, magari lo fosse!!!”
Questo è un ragionamento del tipo:
Tizio: “Minchia, nella stanza della dirigenza giocano ai gavettoni, ed io nella stanza del comparto sto morendo di sete.” 
Caio: “Allora chiedi un bicchiere d’acqua.”
Tizio: ”Perbacco , mi stupisco di tale suggerimento, non è tra i miei poteri chiedere un bicchiere d’acqua, magari lo fosse !!!”
Questi sono autentici  ragionamenti del menga, se il sindacato nemmeno chiede che fa? Lo studio legale scontato per gli iscritti ?
Vi risulta che il sindacato abbia mai richiesto  realmente una riduzione dell’enorme  squilibrio tra comparto e dirigenza di 3^ fascia?
Ovviamente no , perchè i sindacati sono i principali artefici e soprattutto  i ferrei custodi di tale squilibrio.
Sono 15 anni che lo difendono a spada tratta con ragionamenti risibili come quello sopra detto, e anche peggiori.
I sindacati, Cobas compreso, in questi 15 anni si sono intestati il compito di tenere buoni i dipendenti del comparto mentre la loro retribuzione  veniva addirittura DIMINUITA in termini reali, ed i risparmi ottenuti con tale operazione truffaldina venivano trasferiti a 2000 (DUEMILA)  dirigenti di 3^ fascia che  hanno più che RADDOPPIATO gli emolumenti annui.
Qui l'unica cosa che fa male ai dipendenti del comparto è l'oppio che gli fanno assumere quotidianamente da 15 anni.

rosario surrusca

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #10 il: Novembre 20, 2015, 02:57:54 pm »
caro Carlo Coseca, tu citi: "Io vedo che i governatori di turno e loro accoliti di questi ultimi 15 anni, hanno sempre più, progressivamente, agito unilateralmente, hanno soppiantato i diritti acquisiti, non convocano più le parti sociali ed agiscono irresponsabilmente, legiferano in materia di "personale" annullando le "conquiste" sindacali maturate nel corso degli anni, anche col versamento di sangue; è palese che la "minaccia" sindacale non impensierisce il potere che, all'occasione, sfrutta l'arma dell'opinione pubblica, notoriamente avversa e crudele nemica  etc. etc. Quindi a tuo modo di vedere le cose il sindacato ( poverino) in materia contrattuale (ed in tante altre cose sottolineo io) non ha più voce in capitolo. Il comparto deve aspettare la manna cadere dal cielo?Inoltre vorrei precisare che il vero motivo per cui varrebbe la pena di pagare la tessera sindacale rimarrebbe quello della rappresentatività in sede legale nei casi di controversia. Ebbene il sottoscritto nel 2006 ha più volte chiesto ai sindacati tutti (incluso cobas codir) di essere rappresentato legalmente in una causa per mobbing contro l'amministrazione senza alcun esito.  Per cui sono stato costretto a  chiedere aiuto ad uno studio legale estraneo al sindacato.Ribadisco ciò che ho scritto all'inizio e cioè che i proclami dei sindacati servono solo a mettere folklore nella vita dei dipendenti del comparto e a null'altro. "ma che fine ha fatto il rinnovo del contratto ?"

pro veritate

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #11 il: Dicembre 16, 2015, 08:30:59 pm »
Ma di che parlate?
Sono 15 anni che il comparto è senza rinnovo contrattuale . Basta guardare i numeri.
Ex 5° livello  oggi collaboratore     da 25.000   a  27.000    in 15 anni!
Ex 7° livello oggi funzionario direttivo   da 30.000   32.000    in 15 anni!
Se considerate l’inflazione, grazie ai contratti firmati da questi sindacalisti, in pratica al comparto hanno ridotto lo stipendio .
Ex 8° livello oggi dirigente di 3^ fascia   da 35.000   a 75.000 , ovvero hanno più che raddoppiato lo stipendio e non erano 100 o 200, erano 2500 ( in lettere : duemilacinquecento)
Ecco a cosa sono serviti i soldi levati al comparto.

ciccio

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #12 il: Dicembre 17, 2015, 02:07:25 pm »
SMETTIAMOLA CON QUESTA STORIA! non è vero che i contratti sono fermi da 15 anni. La dirigenza è ferma dal 2005, mentre il comparto dal 2007. credo dal 2009 lo stato ha bloccato per legge i rinnovi contrattuali. invece di fare fronte comune contro questa classe politica che in questi anni ci ha fatto perdere il 25-30% del potere di acquisto dei nostri stipendi, ve la prendete ANCORA contro la dirigenza, che ha il peccato originale di avere avuto un contratto dignitoso per le proprie funzioni e responsabilità. la verita è che prima GLI STIPENDI ERANO DA FAME. FACCIO NOTARE INOLTRE CHE LA DIRIGENZA NELLO STATO PERCEPISCE DA 2 A 5 VOLTE LO STIPENDIO DEL DIRIGENTE REGIONALE. Forse qualcuno pensa ai dirigenti generali e si confonde con i dirigenti di strutture intermedie. Ricordo che un alto burocrate sosteneva che i dirigenti guadagnavano 7-8000 euro NETTI al mese.

Nemo

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #13 il: Dicembre 18, 2015, 04:42:22 pm »
I  paragoni tra retribuzioni dirigenziali di  Stato e regione  servono solo a  confondere le idee.
Nello stato i dirigenti sono pochissimi in confronto con la Sicilia ( spesso è il solo capo ufficio)  e sono di 1^ o 2^ fascia, ossia dirigenti veri per concorso.
In Sicilia invece hanno inventato la 3^ fascia in cui sono transitati   2000 ex 8° livello , una parte  dei quali sarebbe dovuta entrare per concorso nella dirigenza vera di 1^ e 2^ fascia, man mano che si liberavano i posti e si bandivano i concorsi. 
Quindi il passaggio da 35.000 € degli 8° livello a 75.000/100.000€ della dirigenza di 2^/1^ F era previsto solo per una parte degli 8° livello, ossia per quelli che avrebbero vinto i concorsi per la 2^/1^ F.
Questo è il metodo civile utilizzato nello Stato e che la LR 10/2000 aveva previsto anche per la Sicilia.
Invece con i contratti firmati da questi sindacati i 75.000/100.000 € (dati pubblici per legge nazionale con nome e cognome e disponibili sul sito della Regione) sono stati regalati senza concorso e a tutti i 2000 ex 8° livello ridenominati “dirigenti” di 3^ fascia.
Ovviamente  tale scelta a fatto schizzare in alto la spesa molto più di quanto previsto dalla legge , e si è dovuto compensare la maggiore spesa bloccando nella sostanza (che è quella che conta) per 15 anni  le retribuzioni del comparto (che tanto non capiscono), addirittura diminuite in termini reali.
Si può dare la responsabilità di questo alla dirigenza? Ovviamente no.
La responsabilità è di questi sindacati e soprattutto dei tanti iscritti del comparto non dirigenziale, che pagano una tessera per farsi fare questi servizietti.
Ma chiuso il discorso delle responsabilità , questi sono i fatti e da lì bisogna ripartire , ovvero il grande tema dei prossimi  rinnovi contrattuali deve essere la riduzione dell'enorme sperequazione tra comparto e "dirigenza" di 3^ fascia.

pro veritate

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Re:rinnovo contratto
« Risposta #14 il: Febbraio 20, 2016, 01:07:31 am »
Rivendicazione Sindacale Unitaria delle somme mancanti per rinnovi contratti = UN BLUFF
Stanno chiedendo qualche elemosina per giustificare agli occhi del comparto la loro esistenza.
Sono tanti anni che al posto del rinnovo contrattuale c’è l’indennità di vacanza contrattuale, questi sono capaci di chiedere 1 euro in più e di sventolarlo ai 4 venti come una grande conquista sindacale.
Qui il problema principale è la riduzione dell’enorme differenza di retribuzione tra dirigenza e comparto ma nessuno ne parla. Vedete mai un rigo su questo argomento nei comunicati sindacali?  Mai.
A proposito di indennità di vacanza contrattuale:
comparto : 50 + 20 =  totale 70 €
dirigenza : 100 + 40 = totale 140€      + 100% !!! rispetto al comparto
Ma vi pare possibile?  Posso capire un +20-30% , ma +100% significa che il comparto è senza tutela o addirittura peggio.
E non tirate fuori la menata che la dirigenza ha un rinnovo contrattuale in meno. In verità ha molti rinnovi contrattuali in più,  perchè ogni contratto della dirigenza ne vale più di due del comparto