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Inserito da: Massimo
« il: Maggio 13, 2019, 03:36:33 pm »

Le sue tesi di primo acchito appaiono condivisibili, ma non lo sono del tutto a parer mio.

Il dirigente in Regione Siciliana ha potere?

Dirigente, a casa mia, significa quello che dirige cioè che decide (altrimenti in caso contrario si chiamerebbe diretto), non sarà la panacea migliore concettualmente, ma non ne vedo altre di migliori e nemmeno la sua perché ingessa a priori, e non solo nel caso di cui stiamo discutendo, le decisioni e l’operatività di tutta un’organizzazione.

Il ruolo che dovrebbe avere un sindacato dovrebbe essere a posteriori (in questo caso dovrebbe "picchiare duro") solo così manterrebbe una sua desiderabile AUTONOMIA (gli strumenti ci sono ed a bizzeffe) non correndo il potenziale rischio di sindacalisti (ci sono casi che si sono concretizzati: vedi l’ultima abbuffata dei prestiti concessi dalla Regione Siciliana non molti anni fa) che ottengono privilegi immeritati solo perché a priori hanno informazioni che tutti gli altri non possono avere.

Un dirigente se sbaglia dovrebbe essere rimosso o perlomeno isolato in quanto si sono adottate delle regole prima (qui sì a priori) per poterlo fare, ma una volta stabilite queste regole il dirigente DEVE dirigere e decidere altrimenti che ci sta a fare se rimane imbavagliato in una messe d’impedimenti?

I sindacati hanno promosso e “picchiato duro” per ottenere l’istituzione di tali regole ammesso che gli attuali dirigenti per il modo come sono stati assunti (clientelismo?) siano disposti ad accettarle?

Non penso.

In realtà il sindacato intende e preferisce agire all’interno dell’operatività della Regione Siciliana in itinere e su tutte le questioni e non solo su quella di cui si sta argomentando e ciò per non perdere, mi dispiace dirlo, le sue prerogative con il risultato di ottenere l’immobilismo totale che è la causa preminente dei mali della Regione Siciliana.

Certo si potranno avere, ritornando alla fattispecie in esame, delle ingiustizie, delle disparità, ma non è controllando dall’interno, in corso d’opera gli eventi, come fanno i sindacati, che si possono garantire soluzioni, per così dire, ottimali è “picchiando duro” dopo che qualcosa di migliore per tutti si potrebbe conquistare (d’altronde le grandi vittorie storiche sindacali in questo modo si sono ottenute mentre oggi tutto rientra in una piattezza desolante prodotta da una commistione di falsi interessi contrapposti i quali convergono tutti però in una unica rete di potere).

Se Steve Jobs (certo è un campione fuori luogo, ma forse non tanto) fosse stato impedito in ogni sua mossa non avrebbe prodotto alcunché.
Inserito da: Benedetto Mineo
« il: Maggio 12, 2019, 12:02:51 pm »

Il sindacato Cobas/Codir si è rivoltato contro la mobilità senza criteri, non contro la mobilità in generale. Troppo comodo salvaguardare chi è vicino alle stanze del potere o troppo comodo potersi togliere dalle balle i "rompiballe" o presunti tali. La tesi sostenuta da sempre dal mio sindacato è che bisogna stabilire dei criteri che vanno applicati "chi colpisci colpisci", senza lasciare ai DG la possibilità di stilare liste di proscrizione.
Inserito da: Massimo
« il: Maggio 05, 2019, 03:15:58 pm »

La verità, quella vera, è che la Regione Siciliana gode della peculiarità, partorita dalle menti creative che ci governano da sempre e con l’ausilio dei “compagni di cordata”, di gestire ora la previdenza con un piede nell’attuale Fondo Pensioni, fintamente gestito in maniera autonoma (formalmente lo è), ma gestito naturalmente indirettamente dalla politica ed i “loro seguaci”, mentre l’altro piede poggia ancora sul bilancio regionale che naturalmente è gestito direttamente da politica e “company”.

Qualche anno fa tutti i due piedi poggiavano sopra il bilancio regionale, ma poi grazie alle menti creative che ormai avevano prosciugato tutti i fondi previdenziali (soldi e beni immobili) ebbero l’invenzione del Fondo Pensione facendo finta di far rientrare la previdenza nei ranghi legittimi con il giusto motto che dovrebbe suonare più o meno: “tanto tratteniamo in pecunia sui fogli paga degli impiegati regionali, tanto li custodiamo in accantonamenti finché non verrà il tempo di restituirli ai legittimi proprietari quando andranno in pensione”.

Il risultato, quello determinante, sulla vera risposta da dare è:
non si vogliono e possono dare e si rallentano il più possibile l’esborso delle liquidazioni perché non ci sono soldi, punto.

La scarsezza di personale del Fondo Pensioni non è il punto decisivo anche se la sua importanza ce l’ha.

È preferibile trovare ulteriori “escamotage” per arricchire altri soliti noti che appartengono alla stessa “famiglia degli inventori creativi” attraverso l’uso di “innovativi” prodotti bancari e cioè le cessioni dei TFS trattenendo fior di quattrini a chi è costretto per necessità a ricorrerne dopo aver sperato in una vita intera di vedersi alla fine riconosciuto il suo legittimo “gruzzolo”.

Gli accantonamenti che un buon padre di famiglia avrebbe dovuto fare non ci sono perché sono stati impiegati negli anni in “altre operazioni” più convenienti ai “creativi” che ci governano da sempre: per tappare un buco qui, un buco là, per comprarsi voti e consenso di un popolo affamato di lavoro ed “aiutandolo” in modo scriteriato pregiandosi ipocritamente del concetto quale quello della “macelleria sociale” e si continua ipocritamente imperterriti “nell’andare incontro” ad ogni necessità, purché finalizzata al consenso, e così quelli che dovevano essere soldi accantonati per chi va in pensione vengono ulteriormente depauperati con gli anticipi sulle liquidazioni: altro strumento per tenersi stretti le “clientele” che sarebbe giusto in una situazione normale, ma che non lo è se non si possono dare prima i soldi a chi per priorità dovrebbe averne più diritto.

È come se un’assicurazione non avrebbe i fondi sufficienti per far fronte alle legittime richieste degli assicurati (cosa possibilissima, ahimè, nell’epoca attuale) perché avrebbe eluso gli accantonamenti prescritti per legge usandoli in altri modi.

Egregio dottor Mineo, lei scrive sul suo blog “Mala tempora currunt”.
Le do ragione se ci mettiamo la possibilità negata dal governo centrale di spalmare un debito di 380 milioni non in dieci anni, ma in un’unica legislatura, ma ancor di più se ci aggiungiamo il “calderone” descritto sopra e c’è di che preoccuparsi per davvero.

Al posto suo posto però mi preoccuperei ancor prima sulla coerenza dei sindacati perché se anche è vero che il Fondo Pensioni è a corto di personale e che lei ed il suo sindacato ha fatto richieste più volte di risolvere il problema nel contempo però vorrei ricordarle che il suo sindacato si è pure rivoltato anche contro la mobilità del personale regionale e non mi pare che servano scienziati da cercare al di fuori di Palermo per svolgere procedure ormai ben delineate e consolidate del Fondo Pensioni anche se attualmente con una nuova dirigenza: insomma non le sembra una contraddizione?

Cordiali saluti.
Inserito da: Benedetto Mineo
« il: Maggio 04, 2019, 01:25:33 am »

Il Fondo Pensioni è in emergenza. L'organico dei dipendenti regionali distaccato al Fondo è ridotto del 50% rispetto a quello previsto sia per il comparto che per la dirigenza. Per l'erogazione delle pensioni definitive i tempi di attesa vanno dagli 8 mesi a 1 anno circa. I tempi di erogazione delle buonuscita sono, più o meno, rispettati ma scontano il fatto che, recentemente, c'è stato un avvicendamento a capo del servizio buonuscite.
Invano abbiamo più volte segnalato i problemi che affliggono il Fondo Pensioni.
https://benedettomineo.altervista.org/regione-uffici-a-corto-di-personale-pure-il-fondo-pensioni-chiede-rinforzi-ma-i-trasferimenti-sono-difficili/
https://benedettomineo.altervista.org/uffici-vuoti-almeno-3-mesi-per-avere-la-pensione-il-direttore-del-fondo-servono-subito-rinforzi/
https://benedettomineo.altervista.org/problematiche-relative-fondo-pensioni-richiesta-incontro/
Inserito da: Massimo
« il: Aprile 28, 2019, 10:56:49 am »

Caro ex collega Simone,

già lo sappiamo che dei pensionati, a parte la banca che hai richiamato e chiunque vi sia in qualche modo “collegato” ad essa, non frega una mazza a nessuno (suvvia forse a pochi sì! Dai!) ed è per questo che ti ho denominato con il prefisso ex e se in aggiunta non sei nemmeno precario avrai modo nel prosieguo di scaricare le tue energie o vedute sindacali sull’esercito di precari in procinto di essere assunti (che servono alla politica ed ai sindacati per restare a galla) i quali dimuiniranno sicuramente le tue possibilità di aumenti stipendiali negli anni a venire nonostante le dure lotte che il tuo sindacato, forse molto incazzato, dovrà fare, ma che comunque dovrà rendere conto pure a te.

D’altronde fatti fuori, in questo ciclo, i pensionati a questa scadenza arriverai pure tu, anche se non è poi così sicuro che le condizioni saranno le stesse: diciamo peggio?

E bada bene che in ogni caso il mio non è un augurio, perciò se non hai già fatto domanda di anticipazione del TFS o del prossimo TFR falla così almeno qualcosina del tuo avvenire lo salverai, il supporto sindacale in questo caso è totale, perché se non lo farai ti attaccherai al tram come me in caso contrario è probabile che, diciamo così, non te ne importi molto di chi vuole i suoi soldi e storce il naso, per restare nell’ambito dell’educazione, se questi suoi soldi vengono e verranno impiegati in operazioni non proprio specchiatamente ortodosse.

Buona fortuna, anzi al prossimo buon contratto (non devi fare molto per questo: basta che paghi la tua quota e se poi non sarà quello che speravi pazienza, ma forse in questo caso sarebbe stato meglio interessarsi ed approfondire di più prima questi problemi… che non toccano tutti).

Bye, bye.
Inserito da: simone
« il: Aprile 27, 2019, 12:43:36 pm »

Dei pensionati cari colleghi non importa niente a nessuno.
Un nostro collega pensionato mi ha inviato un messaggio con la foto pubblicitaria che sponsorizza la banca igea.
Questo manifesto è esposto nella sede di un sindacato.
Se tanto mi da tanto.
Inserito da: numa
« il: Aprile 26, 2019, 09:38:37 am »

Grazie Massimo per la solidarietà, ho capito che sei nella stessa mia situazione, non ho parole resto basito da tanta ingiustizia e spavalderia dei "nostri" governanti. Ma aspetto un intervento ed un chiarimento dal sindacato...,se mai ci sarà.
Inserito da: Massimo
« il: Aprile 25, 2019, 02:01:20 pm »

Scusami la apparente brutalità, ma che invece è partecipativa nel profondo verso quello che stai provando: aspettano che crepi!
O che cedi i tuoi soldi alla nota banca anch’essa creata, dopo ampie riflessioni di finanza creativa, dai furbacchioni di sempre che di moralità ed etica, che rasenta la delinquenza, non sanno che farsene essendo virtù inversamente proporzionali alla loro furbizia.
Così potranno continuare a sperperare denaro pubblico compreso il tuo e quello di molti altri nella tua stessa situazione, me compreso, per tenersi a galla ed ingrassare, prima loro e poi rinnovare, con il solito sistema ben rodato, vecchi e nuovi “clienti” donando con disinvoltura i denari nostri tramite l’ausilio ed il consenso della rete di bei tomi che vi si annodano giulivi e poi concedendo come fanno da decenni: un posticino di lavoro qui ed uno là agli “amici” se danno i loro voti (ma in questo caso forse non è strettamente necessario); una promessa di lavoro ai meno “amici” se danno i voti; una prebenda qui ed una là, se mi sostieni; un favoritismo o aiutino qui ed uno là se paghi la tua quota e così via.
Rassegnati.
Non è la miglior cosa, ma in caso contrario sarebbe come fare pipì controvento sul TGV Parigi-Lione.
L’unico conforto che ti posso dare e che i soldini saranno sempre meno il che arrecherà, speriamo, qualche danno meritato anche agli irresponsabili furbacchioni che gestiscono la Sicilia da sempre.
Inserito da: numa
« il: Aprile 24, 2019, 10:33:19 am »

Gent.mo Dr. Mineo, si chiede cortesemente, di sapere cosa sta succedendo sia alla F.P. che al Fondo pensioni circa la liquidazione della prima rata della buonuscita. Nel mio caso, nato il 12.01.1951 in quiescenza dal 01.12.2015, dopo 39 anni e tre mesi di contributi e raggiunta l'età anagrafica della "Fornero" 66 anni e tre mesi (requisito anno 2015), trascorsi ulteriori 24 mesi; ad oggi 24 Aprile 2019 non ho nessuna notizia della liquidazione. E' il mio un caso particolare? o hanno cambiato la norma generale. Sarei grato di una sua risposta che penso interessi centinaia di colleghi nella mia stessa situazione. grazie