Caro Giuseppe Separatore,
VERGOGNA dovresti dirlo a quei sindacati che 25 anni fa (il Cobas/Codir non era ancora nato) hanno consentito, senza fiatare, che politici “illuminati” cancellassero con un colpo di spugna il vecchio “Fondo di Quiescenza” dei dipendenti regionali acquisendo al bilancio regionale tutte le quote dei dipendenti accantonate.
Oggi ci si è resi conto che era una minkiata e si sta cercando di tornare indietro, ma la crisi economica della regione non consente di ripristinare di botto le quote per tutti.
I dipendenti sono stati, così, divisi in due fasce: contratto 1 (assunti ante 9 maggio 86) e contratto 2 (assunti post 9 maggio 86). Solo questi ultimi versano al Fondo Pensioni e consentono l’accantonamento del “tesoretto” per i prestiti.
Fatta questa premessa storica, sul numero limitato di dipendenti e pensionati regionali che potranno essere accontentati, sono d’accordo con te.
Le risorse del Fondo, purtroppo, sono quelle che sono.
il finanziamento dei prestiti sarà, comunque annuale.
Il prossimo anno circa altre 300 persone potranno ottenere il prestito.
Relativamente al tuo secondo “appunto” (l’esclusione dei pensionati dalla convenzione con le banche e gli istituti finanziari), non si è trattato affatto di una esclusione. La Funzione Pubblica può stipulare la convenzione solo per i dipendenti in servizio. Il Fondo è un Ente autonomo. Analoga convenzione va stipulata dal Fondo Pensioni per i pensionati.
Il Cobas/Codir si è già attivato in tal senso.
Benedetto Mineo