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Inserito da: zagor
« il: Ottobre 06, 2015, 09:20:13 am »

Negli ultimi giorni le notizie allarmistiche sui buoni elettronici si sono susseguite e forse è bene chiarire cosa è cambiato veramente.
Il buono pasto o ticket è un titolo di pagamento dal valore predeterminato (stabilito dal datore di lavoro) che l'azienda consegna ai propri dipendenti come servizio sostitutivo della mensa. Può essere utilizzato sia durante la pausa pranzo, come effettivo pagamento del pasto, oppure come valuta di pagamento per l'acquisto di prodotti alimentari presso tutti gli esercizi convenzionati con le società che li emettono.
Possono essere emessi sia sotto forma cartacea (il cosiddetto carnet) che, sotto forma di tessere elettroniche dotate di microchip, e vengono accettati da ristoranti, pizzerie, trattorie, bar, take away, fast food, gastronomie, supermercati e ipermercati convenzionati.
Posso fare la spesa con i buoni pasto?

Sì, lo puoi fare. Una delle notizie che si è diffusa in questi giorni è che con i ticket elettronici non sarà più possibile pagare la spesa al supermercato o la cena in pizzeria. Non è vero: in realtà i buoni elettronici hanno gli stessi limiti di quelli cartacei. In questo senso la normativa non è cambiata come invece alcune notizie degli ultimi giorni hanno fatto credere.
Cosa è davvero cambiato?

Il vero cambiamento riguarda la tassazione. Dal 1° luglio 2015, il valore esentasse dei ticket elettronici è passato da 5,29 euro a 7 euro. Per i buoni cartacei, invece, il tetto di esenzione è rimasto fissato a 5,29 euro. L'obiettivo è quello di avvicinare il valore dei ticket italiani alla media europea, ma anche di rendere più veloci e sicure le transazioni.
Di conseguenza, ai lavoratori che beneficiano dei ticket elettronici ogni mese entrerà in tasca qualche centesimo di euro in più. Ammesso che, ovviamente, li riescano ad utilizzare per i pagamenti. Al momento, infatti, l’accettazione dei buoni elettronici è davvero molto bassa. Ad esempio, pensando ai Ticket restaurant (tra i più diffusi), la card è accettata da appena 35.000 esercizi commerciali contro i 150.000 esercizi che accettano i buoni cartacei (appena il 23% degli esercizi convenzionati).
La normativa deve essere applicata in modo favorevole

Riteniamo necessario che la norma di riferimento per i buoni pasto venga applicata nella maniera più favorevole per i consumatori. Vale a dire che i lavoratori devono avere la libertà di utilizzare i buoni pasto in base al valore della spesa, cumulandoli nel caso in cui fosse necessario. Se, invece, la normativa venisse applicata più rigidamente, impedendo di fatto la possibilità di utilizzare più ticket insieme, si renderebbe indispensabile una sua revisione.
Questo è quanto è stato risposto a me da una rivista molto autorevole come ALTROCONSUMO. Se sei un lavoratore,
Per i lavoratori il passaggio dal buono cartaceo alla card porta diversi vantaggi:
i buoni sono caricati sulla card senza dovere necessariamente passare al ritiro in azienda;
si riduce la possibilità di furto/smarrimento e di utilizzo da parte di malintenzionati, visto che ogni card prevede una specifica procedura per il furto/smarrimento con il blocco della stessa e l'emissione di una nuova carta con la valorizzazione dei buoni smarriti;
risparmio fiscale: come abbiamo già detto grazie alle nuove norme i lavoratori avranno qualche centesimo in più in busta paga.
Ci sono anche svantaggi legati alla bassa accettazione delle card al momento negli esercizi commerciali in Italia. Se guardiamo alla Ticket restaurant smart la diffusione è di appena il 23% degli esercizi convenzionati che accettano i buoni cartacei. E questo è un problema. Per il resto non cambia nulla: le regole di utilizzo sono identiche a quelle previste per i buoni cartacei.