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Inserito da: rino
« il: Ottobre 23, 2014, 07:59:12 am »

Ritorno su questo forum per un problema che sta al di fuori del "cerchio delle minchiate" .
Siamo alle battute finali di un'operazione avviata da una classe dirigente parassitaria che ha sempre vissuto all'ombra della politica , non ha mai rischiato i propri denari, ha tenuto per se  i profitti e trasferito alla collettività le perdite.
Prendendo a pretesto la crisi, che in buona parte ha radici esterne all'Italia ed anche all'Europa, vuole fare passare l'idea che in Italia c'è disoccupazione perchè è troppo difficile licenziare.  Una tesi la cui assurdità è evidente ma che ha fatto strada in questo paese dove la democrazia è solo formale  ma non sostanziale: voti Tizio ed il programma A e ti ritrovi a comandare Sempronio con il programma Z.
Questa classe dirigente che con la crisi ha aumentato le proprie ricchezze delocalizzando in paesi con legislazioni sociali "medioevali", vuole togliersi anche le seccature connesse al trasferimento della produzione all'estero: perchè affaticarsi a cercare il "medioevo" fuori dall'Italia? Molto più comodo portare il "medioevo" in Italia.
Il risultato è un attacco senza precedenti alle conquiste sociali che tutti i lavoratori hanno raggiunto nell'ultimo secolo, un attacco che ha lo scopo  di trasformare ogni lavoratore in un suddito che può essere messo alla porta per qualsiasi capriccio del re.
Invece di contrastare i metodi di produzione cinesi, vietnamiti, coreani , ecc, questa classe dirigente vuole che tutti i lavoratori italiani  vi si adeguino.
In questo quadro che fa temere il peggio , il pubblico impiego generalmente si sente
estraneo alla problematica , i regionali in buona parte si sentono addirittura  in un altro pianeta.
 Da anni sappiamo che il pubblico impiego è stato privatizzato e fino ad oggi gli effetti di questa privatizzazione sono stati poco evidenti:  il CCRL era una legge ed ora è un'accordo tra aran e sindacati, la dirigenza ha contratti individuali privati, ieri il  TAR oggi il giudice del lavoro.
Ma ATTENZIONE quelli elencati sono solo alcuni degli effetti possibili, ce ne sono di peggiori che ancora non si sono manifestati ma le situazioni cambiano rapidamente, si potrebbero manifestare ed arrivano  fino al licenziamento.
L'attuale attacco al mondo del lavoro riguarda tutti, anche il pubblico impiego,  e sia chiaro che quando partono i licenziamenti iniziano sempre dai "piani bassi",  i "piani alti" all'ultimo momento tirano fuori la scialuppa di salvataggio che avevano  nascosto per le emergenze.